La vera ricetta dei grillini: «Berlusconi deve morire»

Consigliere comunale pentastellato in Emilia semina odio in rete, poi ritratta: «Uno scherzo». Fi: si dimetta

Odio chiama odio. Dopo gli insulti di Alessandro Di Battista che definisce Silvio Berlusconi come «male assoluto». Dopo la teoria delirante di Danilo Toninelli nel considerare «geneticamente diversi» Forza Italia e Berlusconi dal M5s. Dopo le battute di cattivo gusto di Beppe Grillo nei suoi show, ora un consigliere comunale di un piccolo paese di 6mila anime in provincia di Reggio Emilia, va ben oltre. Arrivando ad augurare la morte del Cavaliere. Il post pubblicato su Facebook e Twitter da Rajinder «Jimmy» Singh, 38 anni, consigliere comunale e capogruppo del M5s a Campagnola Emilia, non lascia adito a fraintendimenti: «#Berlusca, se vuoi risolvere tu la situazione in siria, muori è l'unico modo». Oltre alla crudeltà non è ben chiaro nemmeno il senso logico della frase farneticante.

Scoppiata la polemica l'impavido grillino di origini indiane che ha fondato il gruppo M5s di Campagnola Emilia nel 2013, ha subito cancellato la frase azzardando zoppicanti scuse: «Hanno tagliato il post. Sotto c'era un mio commento che spiegava che il post era copiato da un'altra persona. Ma quando ho visto che le chiamate sul mio cellulare continuavano l'ho cancellato. Il mio post non voleva essere assolutamente discriminatorio o offensivo nei confronti di nessuno e riguardo al personaggio politico cui si fa riferimento, altresì mi rendo conto che le mie parole, se pur copiate da altro profilo, danno un senso sbagliato del commento che era da me inteso come battuta sul piano professionale e non umano () Ho inteso come uno scherzo». Singh, che è stato anche candidato alle Europee del 2014 dalle quali si è poi ritirato per partecipare alle Comunali, sposato in Italia dal 2007, un lavoro come mediatore culturale, ha poi messo una toppa peggiore del buco: «Il mio profilo è pubblico, ma è personale» e quindi «non c'entra nulla con il consigliere comunale. Si sta sollevando un polverone per nulla. Figuriamoci chiedere le mie dimissioni».

Benedetta Fiorini, deputata emiliana di Forza Italia, ha detto che «le parole di Singh dimostrano come la stragrande maggioranza dei grillini sia assolutamente privo del senso delle istituzioni. Vergogna!». Dello stesso tenore la deputata di Forza Italia Matilde Siracusano che parla di «cattiveria brutale espressa senza ritegno e pudore». Il deputato di Forza Italia Claudio Pedrazzini definisce quella frase «autentica barbarie».

Il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia) è furioso: «Ormai si è passato il segno! L'auspicio è che il consigliere Singh si dimetta, o che il M5s lo espella».

Nel suo blog Singh scrive di credere «che i cittadini onesti e seri debbano trovare spazio nell'azione politica, per migliorare le istituzioni». Seri almeno quanto lui.

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