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La verità dei servizi segreti Usa: sull'aereo una bomba dell'Isis

Washington crede nella pista terroristica: a bordo una valigia-esplosiva Gli egiziani: esploso un motore. Intanto Londra sospende i voli per Sharm

Fonti dell' intelligence americana ritengono che sia molto probabile che sia stata una bomba posizionata dallo Stato Islamico o da suoi affiliati a far esplodere l'Airbus russo sul Sinai. È quanto ha riportato la «Cnn» citando fonti del Pentagono che seguono il caso, che comunque sottolineano che non è stata raggiunta ancora una conclusione ufficiale a riguardo dall' intelligence community . «C'è la sensazione definitiva che si sia trattato di un dispositivo esplosivo piazzato in un bagaglio o da qualche altra parte nell'aereo», hanno detto le fonti all'emittente Usa.

Dall'esame delle scatole nere era già emersa la presenza di suoni anomali poco prima che il volo scomparisse, mentre un satellite Usa aveva rilevato un «lampo» di calore. Le «maggiori informazioni venute alla luce» hanno indotto la Gran Bretagna a ritardare la partenza dei voli in partenza da Sharm el-Sheikh e diretti negli aeroporti britannici, come ha spiegato portavoce di Downing Street alla Bbc. Tutti i voli in partenza da Sharm ieri sera sono stati interessati dal provvedimento proprio per consentire ad esperti britannici di valutarne la sicurezza. Per la giornata di mercoledì non erano previsti voli di compagnie britanniche in arrivo nella località sul Mar Rosso ma ve ne erano diversi in partenza.

Intanto l'Isis insiste nell'attribuirsi la responsabilità dell'abbattimento, ma continua a non offrire alcun dettaglio su come avrebbe realizzato l'operazione: decideremo noi quando e come spiegare i fatti, fanno sapere del Wilayat Sinai, il ramo egiziano del gruppo, nonostante le perplessità di inquirenti ed esperti. Il gruppo aveva avanzato un'analoga rivendicazione a caldo, sabato stesso, ma senza fornire alcun dettaglio: aveva solo spiegato che l'attentato era una vendetta per i bombardamenti russi in Siria. A quattro giorni di distanza, con un messaggio audio postato e la cui attendibilità non è verificabile, l'Isis afferma che renderà noti i particolari, decidendo a proprio arbitrio quando, e sfida gli scettici a dimostrare la sua estraneità alla carneficina. «Non abbiamo obbligo di spiegare come l'aereo sia caduto», taglia corto una voce registrata. «Ispezionate pure la carcassa, analizzate le scatole nere, e comunicateci i risultati delle vostre indagini», incalza. «Dimostrate che non siamo stati noi, e come sono andate le cose.

Esporremo le modalità dell'accaduto in un momento di nostra scelta».

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