La verità su Luca forse nascosta in un video di 12 secondi

Luigi Guelpa

Ci si aggrappa al video di 12 secondi, girato col telefonino, e inviato tramite whatsapp alla famiglia la sera del 15 dicembre, per comprendere che cosa possa essere accaduto a Luca Tacchetto e all'amica canadese Edith Blais. La coppia ha fatto perdere le proprie tracce in Burkina Faso, dopo essere partita il mattino successivo da Bobo Dioulasso verso la capitale Ouagadougou. Nel frammento di video, girato al ristorante Le Bois d'Ebène, si vedono Luca ed Edith al tavolo con un uomo francese e la moglie, burkinabé, conosciuti durante il loro soggiorno. Nelle immagini Luca, a torso nudo, è sorridente, in sottofondo si sentono le note di una band che sta suonando dal vivo. Il mattino successivo la coppia è partita alla volta della capitale percorrendo la superstrada «N1» a bordo della Megane Scenic, l'auto con la quale avevano attraversato Marocco, Mauritania e Mali, con destinazione finale Lomé, in Togo. Qualcosa è accaduto durante il viaggio: al momento non è dato sapere se siano stati fermati da predoni o da una cellula jihadista, di sicuro a Oaugadougou non sono mai arrivati.

Le forze di polizia burkinabé stanno percorrendo i 320 km della superstrada, interrogando le persone dei villaggi a ridosso del percorso in terra rossa e cercando di ritrovare almeno l'auto. Al momento non si segnalano purtroppo novità rilevanti, ma va anche detto che mentre da Abidjan (Costa d'Avorio) il nostro ambasciatore Stefano Lo Savio sta tentando di raccogliere elementi, in Burkina si sta muovendo il collega canadese Edmond Dejon Wega direttamente da Ouagadougou. Il diplomatico ha confermato le indiscrezioni pubblicate da Il Giornale secondo le quali la coppia sarebbe stata vista a Zimarè e a Kokologho, a 50 km da Ouagadougou, intorno al 22 dicembre. Mentre invece dal Togo il capo delle dogane Kodjo Adedze spiega che Luca ed Edith non hanno mai attraversato il confine a Dapaong, unico passaggio per entrare nel minuscolo paese dell'Africa equatoriale. «Due bianchi non sarebbero passati inosservati - spiega - per altro non vediamo europei alla dogana dallo scorso novembre, ma erano turisti francesi».

Sempre nel cuore dell'Africa, ma in Sudan, si è risolta rapidamente la vicenda legata al presunto rapidamento della giornalista Antonella Napoli. La donna era sta fermata ieri mattina dalla polizia di Khartoum mentre stava documentando le proteste di piazza contro il presidente Al Bashir. Grazie all'intervento della Farnesina è stata rilasciata poche ore dopo.

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