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Il vero lato segreto di Speranza Che cosa rivelano queste lettere

La grafia del ministro alza il velo sulla sua personalità e il suo rapporto con la politica fatta di decisioni difficili (soprattutto in tempi di pandemia)

Il vero lato segreto di Speranza Che cosa rivelano queste lettere

Dall’analisi di quella che potremmo definire una sigla del Ministro della Salute, Roberto Speranza, dove appaiono solamente le iniziali del nome e del cognome, emerge da un lato l’essenzialità e dall’altro un identità personale monca, ossia con sentimenti d’inferiorità che egli sembra aver cercato di risolvere entrando in politica. La mancanza o la carenza che si vive in famiglia, per motivi più disparati, può trovare compensazione e risoluzione nella “famiglia politica” che, oltre tutto, aiuta a saturare anche un certo narcisismo primario. Infatti, la sigla con le sole iniziali grandi e rigonfie, come si trova appunto nell’autografo del Ministro potentino, mette in evidenza tale processo individuale, per cui, onde saturare un senso d’inadeguatezza, si accetta di tutto, anche di assumersi compiti che vanno ben al di là dei propri meriti e capacità. L’importante è contare come persona risolvendo ad ogni costo tematiche personali, anche laddove sia richiesto di risolvere problematiche sconosciute. Come diceva Maradona a proposito del famoso gol di mano: “… è stata la mano de Dios …”. Questo ci aiuta a restare a galla. La povertà grafica della sigla in oggetto, con la grandezza delle iniziali maiuscole, ci suggerisce come, pur essendo oggettivamente inadeguati, sia possibile soddisfare i propri desideri cimentandosi in un compito così arduo, ma insieme così saturante, qual è appunto la gestione di un Ministero importante come quello della salute.

Per lui un sogno raggiunto, per noi: finché c’è vita c’è … Speranza.

roberto speranza

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