Verona, scoppia il caso della strada da dedicare ad Almirante. Segre: "Incompatibile con me"

Le associazioni scrivono al prefetto per impedire l'intitolazione di una strada al leader del Movimento sociale italiano. E Segre, da cittadina onoraria della città veneta, dice: "Le due scelte sono incompatibili"

Verona, scoppia il caso della strada da dedicare ad Almirante. Segre: "Incompatibile con me"

La decisione di dare la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, il consiglio comunale di Verona l'aveva presa il 16 gennaio scorso, come omaggio alla senatrice a vita sopravvissuta al campo di stermino di Auschwitz. E, secondo quanto riportato da Repubblica, nello stesso giorno, sull'albo pretorio del Comune della città veneta, compariva anche la delibera della giunta di centrodestra, guidata dal sindaco Federico Sboarina, che con una decisione presa lo scorso 8 gennaio, intitolava una strada cittadina al fondatore del Movimento sociale italiano, Giorgio Almirante.

"Via Almirante? Oh povera strada..."

La scelta dell'amministrazione, da subito, aveva scatenato diverse polemiche. "Si premiano le vittime e gli aguzzini", ha dichiarato il capogruppo di Verona in Comune e Sinistra in Comune, Michele Bertucco, che aveva presentato la mozione Segre e aveva voluto ricordare che la città veneta era anche medaglia d'oro della Resistenza. E sul caso che, in parte, la riguarda è intervenuta in queste ore anche Liliana Segre che, interpellata da Adnkronos ha commentato: "Una via Almirante a Verona? Davvero? Oh, povera strada...Mi chiedo se sia lo stesso Comune, quello di Verona, a concedere a me la cittadinanza onoraria e poi intitolare una via ad Almirante: si mettano d'accordo! Le due scelte sono, di fatto, incompatibili, per storia, per etica e per logica. La città di Verona, democraticamente, faccia una scelta e decida ciò che vuole, ma non può fare due scelte che sono antitetiche l'una all'altra. Questo no, non è possibile".

La lettere al prefetto

Intanto, l'associazione "La città che sale" ha consegnato una lettera aperta al prefetto per chiedere di non autorizzare la delibera, in base a una legge del 1911 che sull'intitolazione delle vie lascia l'ultima parola al rappresentante del governo. Tramite alcuni esponenti, il gruppo critica la scelta del Comune: "Sul piano politico riteniamo che la proposta di intitolare una via da Almirante, in contemporanea al lodevole riconoscimento alla senatrice Segre, esponga l'intera città al ridicolo, oltre che alla indignazione, configurando una sorta di grottesca, anacronistica e strumentale compensazione ideologica". E poi continuano, domandandosi: "Come può la stessa città celebrare, contemporaneamente, la vittima di uno dei più abominevoli regimi politici novecenteschi, quello nazifascista, e intitolare una strada a uno dei responsabili diretti di quello stesso regime?".

Le proteste

Secondo quanto ricostruito, lo scorso 5 novembre, quando la commissione toponomastica aveva deliberato il via libera alla strada Almirante, la minoranza aveva votato contro. La comunità ebraica, con una nota del presidente dell'Associazione Figli della Shoah, Roberto Israel, aveva manifestato pubblicamente la sua disapprovazione sulla scelta, ma la giunta di centrodestra aveva insistito per dedicare la via al leader dell'Msi. A proporre la via ad Almirante era stato il presidente del consiglio comunale e deputato di Fratelli d'Italia, Ciro Maschio, appoggiato da tutto il centrodestra.

"Pericoloso sdoganare Almirante"

L'opposizione alla via dedicata al leader dell'Msi ha, per "La città che sale" avrebbe ragioni "storiche, giuridiche e politiche": "La vita, le scelte, i valori e le azioni di Almirante non sono stati, in nessun caso, né durante il fascismo, né durante la Repubblica, 'testimonianza dello sviluppo materiale e civile', requisito esplicitamente previsto dalla normativa comunale". Bertuccio, infatti, ha poi proseguito dicendo: "Da un lato si dà un riconoscimento a una donna coraggiosa impegnata contro i rigurgiti di fascismo, dall'altro si sdogana una figura come Almirante, che di questo razzismo omicida fu un accanito e mai pentito teorico, sia da segretario del comitato di redazione della rivista antisemita e razzista 'La difesa della razza', sia da firmatario del Manifesto della Razza, nel 1938".

Segre: "I nomi delle vie cambiano a seconda delle stagioni"

La decisione di intitolare la strada allo storico leader della destra nazionale, che dopo la cauduta del regime fascista di Benito Mussolini aderì alla repubblica di Salò ha colpito molto la senatrice a vita Segre. Che ha poi ricordato: "Quando ero bambina, a Milano, mi ricordo di corso del Littorio che poi, dopo la Liberazione, divenne corso Matteotti: le vie sono sempre quelle, i loro nomi cambiano a seconda delle stagioni: ma non credevo proprio che questa fosse la stagione di Giorgio Almirante, pensavo o mi illudevo che fosse passata...

Un conto è intitolare strade a Moro o a Nenni, a Berlinguer o a La Malfa, un altro conto è intitolarla ad Almirante, che ha una storia diversa, anzi ben diversa, visto che fu tra i sostenitori del Manifesto della Razza, per il quale noi ebrei non eravamo italiani. Credevo che quel tempo non ci fosse più in Italia, ora apprendo che, purtroppo, c'è ancora".

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