Politica

Vertice Fi-Lega sul catasto. Berlusconi: no a nuove tasse

Presenti anche Salvini e Tajani, oggi nuovo incontro. La proposta di Matteo: summit politico di coalizione

Vertice Fi-Lega sul catasto. Berlusconi: no a nuove tasse

«Il catasto resta il nodo, ma siamo fiduciosi che alla fine si possa trovare la quadra».

La definizione della legge delega fiscale è ancora un work in progress. Il centrodestra in un incontro con Mario Draghi e il ministro dell'Economia, Daniele Franco prima di Pasqua aveva chiesto precise garanzie, clausole di lungo termine con cui disinnescare ogni tentativo di futura revisione delle rendite catastali con relativo inasprimento fiscale. Le modifiche a cui ha lavorato Via XX Settembre non convincono però del tutto Lega e Forza Italia che ieri hanno convocato una riunione a cui hanno partecipato Silvio Berlusconi in collegamento da Arcore, Matteo Salvini, Antonio Tajani, il sottosegretario al Mef Federico Freni, Licia Ronzulli e i capigruppo Annamaria Bernini, Paolo Barelli, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari.

Le voci che filtrano dai leader indicano la volontà di fare muro contro ogni aumento di tasse. «Bene l'avanzamento di questa trattativa sulle modifiche che abbiamo chiesto alla riforma del catasto. Apprezziamo che il governo abbia preso atto della nostra posizione, che è in assoluta coerenza con quanto abbiamo sostenuto e realizzato come centrodestra negli ultimi 25 anni. Andiamo avanti a ricercare una soluzione, con spirito costruttivo, ma con uguale determinazione: il risultato finale non potrà né dovrà in nessun modo prevedere alcun aumento delle tasse sulla casa», è quanto dice Berlusconi commentando l'esito del vertice. A sua volta Salvini ribadisce il principio del «nessun aumento delle tasse» e fa sapere che oggi il centrodestra di governo tornerà a incontrarsi per fare il punto della situazione e condividere le interlocuzioni con Palazzo Chigi.

Il confronto interno potrebbe presto allargarsi anche ai temi politici e coinvolgere Fratelli d'Italia. La Lega fa sapere di ritenere più che mai «auspicabile l'unità del centrodestra, pure a Palermo, e anche per questo Salvini intende partecipare a un vertice di coalizione in presenza. Sarebbe la scelta più efficace». Una proposta che da venerdì in avanti potrebbe prendere corpo grazie alla presenza - tra Milano e Arcore - anche di Giorgia Meloni che sarà nel capoluogo lombardo per la conferenza programmatica di Fratelli d'Italia. Tornando alla trattativa sulla delega fiscale i segnali sono positivi. «L'impostazione è al 70-80% vicina alla nostra sensibilità» dicono fonti di centrodestra. «Ma ancora non ci siamo. Il governo ha detto di essere disponibile a superare il sistema duale e ad apportare una modifica alla riforma del catasto, ma le proposte non sono soddisfacenti perché non garantiscono che non ci siano aumenti». Il centrodestra continua a insistere per conservare la flat tax per le Partite Iva fino a 65mila euro e portarla fino a 100mila. Quest'ultima ipotesi viene esclusa dal governo, ma si ragiona su possibili detrazioni che potrebbero rendere più «morbido» il salto di aliquota. Forza Italia insiste sull'abolizione dell'Irap, mentre sull'Irpef l'auspicio di tutti è quello di proseguire nella riduzione delle aliquote, da quattro a tre. Gli azzurri sono poi sempre assolutamente fermi sul no alla tassa di successione. Le altre forze politiche puntano su altro. I Cinquestelle chiedono di rilanciare il cashback, il Pd vuole una rivisitazione delle tasse locali.

«Il lavoro di Forza Italia c'è e si sente» commenta l'azzurro, Alessandro Cattaneo. «sull'abolizione dell'Irap, sulla semplificazione fiscale e sulla flat tax. Il nostro atteggiamento è costruttivo. Siamo al lavoro e lo stesso Berlusconi è sceso in campo per provare a chiudere superando il nodo del catasto.

L'obiettivo di una riforma per la crescita è a portata di mano, speriamo che tutti lavorino per il nostro stesso obiettivo».

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