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Il video di Berlusconi "Sono tornato in campo L'Italia è in pericolo"

Il Cavaliere: «Nei discorsi grillini il peggio del '900 Come 25 anni fa lo faccio per amore del Paese»

Il video di Berlusconi "Sono tornato in campo L'Italia è in pericolo"

«L'Italia è il Paese che amo. Con queste parole 25 anni fa mi rivolsi agli italiani per chiedere loro di unirsi a me per costruire un grande futuro». Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha scelto lo stesso incipit del discorso del 1994 per lanciare un videomessaggio celebrativo del venticinquennale anni del partito che ha rivoluzionato lo scenario politico creando, di fatto, il centrodestra.

La necessità di riunire i moderati, però, è ancora attuale visto che la coabitazione al governo della Lega con i grillini ha determinato una crisi d'identità in tutta quell'area sociale e ideale che Berlusconi aveva portato a sintesi. Ed è proprio nei pentastellati e nella natura eversiva della formazione guidata da Luigi Di Maio e Davide Casaleggio che il Cavaliere individua la ragione del suo ritorno a tempo pieno nell'agone politico. «Scesi in campo per evitare che il Paese cadesse in mano di una sinistra ancora comunista», ha proseguito evidenziando che il primo avversario è stato sconfitto, ma uno nuovo e più temibile ne ha preso il posto. «Oggi quella sinistra non esiste più, ma il mio senso di responsabilità mi induce ancora una volta a scendere in campo per le prossime elezioni europee perché, di nuovo, il nostro paese corre un pericolo molto grave. Il Movimento 5 Stelle è una forza politica che è certamente moderna nell'uso degli strumenti di comunicazione ma vecchissima nelle idee, nei contenuti, nelle proposte».

Nei loro programmi «c'è il peggio del Novecento: sono contro l'economia di mercato, contro le infrastrutture, contro la democrazia parlamentare, sono contro lo stato di diritto, contro le nostre garanzie di giustizia e di libertà e hanno trasformato, da feroci giustizialisti quali sono, la presunzione di innocenza che ci è garantita dalla Costituzione in presunzione di colpevolezza». Per questo motivo l'appello del 1994 è «drammaticamente attuale» e implica un impegno «per una società libera dove non ci sia la paura e dove al posto dell'invidia sociale e dell'odio di classe stiano la generosità, la solidarietà, l'amore per il lavoro e il rispetto per la vita». Berlusconi torna in campo «con molta più esperienza, con molte più relazioni internazionali, ma con la stessa determinazione e lo stesso entusiasmo perché il Paese che amo lo merita, gli italiani lo meritano, i nostri figli lo meritano». La prospettiva è «un'Europa diversa e migliore nella quale l'Italia svolga un ruolo da protagonista» e per la quale metterà a disposizione «l'autorevolezza di cui ancora godo nel Partito Popolare Europeo e in Europa» e alla quale intende dedicarsi «con tutto il mio impegno». Anche il commiato («Forza Italia, forza Europa, viva l'Italia») ha forte valenza simbolica come la visita di oggi all'Aquila.

Il Cavaliere sosterrà il candidato del centrodestra alle Regionali, Marco Marsilio, ma soprattutto visiterà l'area Case, le abitazioni prefabbricate con cui risolse a tempo di record l'emergenza post-sismica dieci anni fa e che gli valsero il plauso di tutti gli italiani.

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