Non c'è pace per la piccola e media editoria. Dovrebbe mettersi in mostra e coinvolgere e appassionare i lettori. L'edizione di quest'anno della tradizionale appuntamento romano "Più libri più liberi" è connotato dalla polemica politica suscitata alla presenza dello stand della casa editrice Passaggio al bosco, accusata di pubblicare testi apologetici del fascismo.
Dopo le defezioni dei giorni scorsi e gli appelli di numerosi intellettuali, ieri è stata la volta di un flash mob davanti allo stand dell'editore, mentre molti stand, quasi la metà, coprivano i propri volumi in segno di protesta. Un centinaio di persona lo hanno circondato e la sicurezza della Fiera ha faticato non poco a frapporsi tra i manifestanti e i responsabili della casa editrice. Mentre impazzavano cori e canti (Bella ciao su tutti) un gruppo di giornalisti si è avvicinato per documentare la protesta. Tra questi c'era anche Francesco Giubilei, firma del nostro quotidiano, ed editore in proprio che da tredici anni frequenta la fiera romana della piccola e media editoria con i due marchi editoriali di cui è responsabile: Giubieli-Regnani e Historica. "Prima mi sono qualificato come cronista del Giornale - racconta Giubilei - poi ho chiesto ai manifestanti come considerassero le opere di un altro editore, Red star press, presente in Fiera che tra i suoi titoli ha anche gli scritti di Stalin, in una vesta a mio avviso apologetica. Quindi sono stato subissato di insulti".
Insomma il doppiopesismo resta ancora il metodo principe per certa sinistra per attivare la propria censura ideologica. "Di Stalin nessuno fa apologia, del fascismo sì", è stata la risposta. Cui sono seguite nuove urla: "Fuori i fascisti dalla fiera", "Siamo tutti antifascisti".