Basta cittadini, niente insegnanti, bando agli utenti. Tutti messi all'indice dalla nuova delibera comunale voluta da Chiara Appendino per rivoluzionare il linguaggio della pubblica amministrazione della città di Torino. Per un utilizzo "non discriminatorio" della lingua, in omaggio ai canoni del più vieto e trito politically correct.
Le nuove norme studiate per la prima volta dalla giunta di Piero Fassino e poi portate a compimento dall'attuale amministrazione pentastellata ridefiniscono i canoni linguistici per "non escludere nessuno" dalla comunicazione corretta.
Gli uffici comunali del capoluogo piemontese da oggi dovranno utilizzare formule "gender neutral" come "la vigile" (sic), "l'avvocata" e "la sindaca". Proibiti anche "le insegnanti", per non offendere i pochi maestri uomini delle scuole comunali e "gli impiegati": al loro posto arrivano "il personale dipendente" e "il corpo insegnante".
Ma tali attenzioni lessicali non sono riservate solo ai dipendenti (e alle dipendenti, ci mancherebbe). Le regole cambiano pure per il pubblico: al posto dei "cittadini" si parlerà di "persone" e per evitare di scrivere la parola "utenti", riferisce la Stampa, si farà uso di complicate circonlocuzioni.
Una rivoluzione lessicale e linguistica di cui in pochi, c'è da giurarci, sentivano il bisogno.
Nelle scuole di giornalismo di Londra, del resto, già da anni si insegna ai futuri cronisti a non scrivere "policeman" ma "police officer", per non urtare la sensibilità degli agenti donne. E addirittura "mankind", umanità, è sconsigliato: molto meglio il più neutro "human genre".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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