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Violante: "Una certa sinistra ha pregiudizi ideologici sulla Liberazione"

Violante non rinnega il riconoscimento ai "ragazzi di Salò": "Fare politica significa cercare di sforzarsi di capire le ragioni degli avversari"

Violante: "Una certa sinistra ha pregiudizi ideologici sulla Liberazione"

"Certo che lo rifarei. Fare politica significa cercare di sforzarsi di capire le ragioni degli avversari. Non guardarsi allo specchio". L'ex presidente della Camera Luciano Violante, intervistato dal Messaggero, parlando delle celebrazioni per il 25 aprile, ha ricordato il discorso che fece nel '96 in cui citò anche "i ragazzi di Salò". Un fatto che fece allora destò scandato tra l'opinione pubblica e i media.

“Faceva notizia - spiega Violante - presentare un rappresentante delle istituzioni, e per di più di sinistra, come un equiparatore tra repubblichini e partigiani. Talvolta, si preferisce fare notizia che fare operazione di verità”. Nel ’96 “sostenni - prosegue l'ex presidente della Camera - che, senza indulgere a un revisionismo falsificante, bisogna di conoscere le ragioni per le quali molte migliaia di ragazze, quando ormai tutto era perduto, passarono alla Repubblica di Salò piuttosto che dalla parte della libertà e della democrazia. Del resto, nella storia d’Italia, più volte frammenti delle giovani generazioni hanno scelto la strada della violenza. E penso, per esempio, agli anni del terrorismo rosso e nero".

Oggi, secondo Violante, “c’è una torsione ideologica propria di chi, per debolezza, teme di perdere la propria identità, parlando con l’avversario. Frange di movimenti radicali di sinistra hanno queste torsioni”. Alla domanda di Mario Ajello: Siamo post-ideologici?, Violante risponde: “Non mi pare tanto. Anzi, vedo posizioni ideologiche pregiudiziali, che fungono da rifugio per chi non vuole confrontarsi con la realtà”. Violante vede queste posizioni “in certi movimenti e pezzi di partiti, a sinistra del Pd”.

Anche se in questo momento i partiti di destra sembrano in difficoltà, secondo l’ex presidente della Camera, ricorda che esistono ancora “cittadini che si collocano a destra” che “c’erano allora e ci sono adesso, solo che vent’anni fa avevano rappresentanza politica e oggi non ce l’hanno”.

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