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Violato il diktat di Conte: Giarrusso interviene in Rai

L'eurodeputato a "Un giorno da pecora". Rivolta M5s su Turco

Violato il diktat di Conte: Giarrusso interviene in Rai

A due giorni dall'embargo sulle apparizioni in Rai imposto da Giuseppe Conte al M5s, gli aggiramenti del divieto sembrano la cartina di tornasole della debolezza della leadership dell'ex premier. In mattinata sugli smartphone dei parlamentari circolano gli screenshot di varie immagini di Luigi Di Maio mandate in onda dai telegiornali del servizio pubblico. E qualche ora dopo l'europarlamentare Dino Giarrusso interviene telefonicamente a Un Giorno da Pecora, trasmissione radiofonica di Rai Radio 1. Incurante del diktat Giarrusso scherza con i conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro: «Proprio oggi mi dovevate chiamare?» Quindi mentre non rispetta la decisione del leader grillino dice: «Sono d'accordo al 1000% con Giuseppe Conte» e conclude canticchiando la canzone di Renato Zero Viva la Rai.

La questione delle nomine dei direttori dei tg della Rai spacca il Movimento. E il dato più sorprendente è che è iniziata una competizione all'interno dello stesso gruppo di fedelissimi del leader Giuseppe Conte. La polemica sta terremotando i contiani. Ed è finito nel mirino il senatore tarantino Mario Turco, uno dei vice di Conte. Il senso degli sfoghi degli altri scudieri del capo è riassumibile con parole di questo tenore: «Turco ha portato avanti le trattative ma non ne è stato capace e non capisce nulla di Rai». Si infiammano i gruppi parlamentari.

L'Adnkronos dà conto di una riunione informale che si sarebbe tenuta giovedì a Palazzo Madama alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli. Durante il confronto il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai Primo Di Nicola si sarebbe espresso con toni abbastanza forti, dicendosi «stupefatto» e «indignato» per i retroscena che raccontavano di un ruolo attivo svolto da Turco nelle trattative per i direttori dei tg. Il tutto all'insaputa di deputati e senatori: «Perché non ci avete avvertito, perché abbiamo dovuto apprendere tutto dalla stampa?», ha chiesto Di Nicola. Nei gruppi avanzano il sospetto che la trattativa sia stata sabotata di proposito per «far saltare il banco e andare a elezioni anticipate».

Ma dall'entourage di Conte arriva la smentita di rito: «Nessuna trattativa con Turco».

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