Coronavirus, il centrodestra è compatto: "No a governo di unità nazionale"

Dalla conferenza stampa organizzata per illustrare le loro proposte per aiutare le famiglie, Salvini, Tajani e Meloni si dicono pronti ad aiutare il Paese ma decisi a non far parte di un altro esecutivo con Conte

Coronavirus, il centrodestra è compatto: "No a governo di unità nazionale"

L'ipotesi di una partecipazione a un eventuale governo di unità nazionale, da parte della Lega, non c'è mai stata. A chiarirlo è direttamente il segretario del partito, Matteo Salvini, che in conferenza stampa ha motivato la sua posizione, anche nel momento di emergenza per la diffusione del nuovo coronavirus. Per gestire questo momento di difficoltà ci sono "delle proposte concrete", ha specificato l'ex ministro dell'Interno, ma nessuna intenzione di un esecutivo di unità nazionale.

Meloni: "Abbiamo proposte"

Dello stesso avviso, in questa circostanza, sembra anche Forza Italia che, attraverso Antonio Tajani, ha fatto sapere di essere al servizio degli italiani, escludendosi però dall'ipotesi di un governo di unità nazionale: "Lo spirito è quello di servire gli italiani, non la maggioranza". Anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, fa eco ai due esponenti del centro-destra: "Siamo qui per dire che abbiamo delle proposte. Non ci serve una poltrona da ministro per dare una mano". Dalla conferenza stampa, organizzata in Senato, per discutere delle proposte del centro-deste per aiutare le famiglie in difficoltà in questo improvviso momento di crisi, i tre leader avrebbero chiarito la loro intenzione netta nel dire no alle larghe intese. Nessuna intenzione, quindi, di partecipare a un unico esecutivo per fronteggiare l'emergenza coronavirus, ma una serie di proposte.

Il "bazooca" finanziario

Nel piano proposto dal centro-destra unito si chiede che venga utilizzato il "bazooca" finanziario contro l'emergenza. Nella proposta, infatti, si chiede un varo immediato di misure di entità pari all'avanzo primario del 2019 e cioè circa 30 miliardi di euro (equivalente a 1,7 punti del prodotto interno lordo). Secondo quanto riportato nella proposta, questa sarebbe l'entità dello scostamento di bilancio che il centro-destra chiede di votare già la prossima settimana in parlamento (data la natura eccezionale del coronavirus). All'Europa chiedono di guardare al futuro sostenendo la crescita e, in generale, l'auspicio è che sia garantita la tenuta complessiva del sistema sanitario nazionale (come la tempestiva predisposizione, in caso ce ne fosse bisogno, di nuovi presidi sanitari temporanei), la liquidità al sistema delle imprese e sulla sospensione delle scuole, congedi parentali al 70% a carico dello Stato o bonus baby sitter da 500 euro al mese.

Salvini: "Non abbiamo tempo da perdere"

E Salvini, nel corso della conferenza stampa di presentazione delle proposte del centro-destra a tutela di famiglie e imprese per l'emergenza Covid-19, ha chiarito ancora una volta la sua posizione, dopo aver chiesto un incontro con il capo dell'esecutivo giallo-rosso: "Se il presidente Giuseppe Conte ci dice: 'Mandate una mail e se ho tempo la distribusco' non è questo lo spirito di collaborazione. Se così sarà, le proposte le porteremo al presidente della Repubblica. Non abbiamo tempo da perdere". E ancora: "Se qualcuno pensa di usare il virus per fare approvare al Parlamento la qualunque ha sbagliato".

Tajani: "Noi seri e affidabili"

"Questo è il momento della serietà, dell'affidabilità e della concretezza. Il centro-destra uito fa delle proposte serie, concrete, mettendo davanti a tutto gli interessi dell'Italia e degli italiani", ha chiarito il vice-presidente di Forza Italia, Tajani. "Mi auguro che il governo ascolti l'appello del capo dello Stato, siamo pronti a sederci intorno a un tavolo non solo politico, ma anche tecnico per fare delle proposte, così si tutela l'interesse nazionale. Noi siamo seri e affidabili", ha concluso Tajani.

Salvini sul decreto

E nella stessa sede, a chi gli chiedeva se la Lega era orientata a votare il decreto da 7,5 miliardi che il governo intende varare a sostegno dell'economia colpita dall'emergenza, Salvini ha risposto: "Non abbiamo visto ancora il decreto, ma se non ci fossero le nostre

proposte sarebbe difficile votarlo". Sullo stesso tema, è intervenuto ancora Tajani, che ha concluso: "Vediamo quale sarà il decreto. Deve essere scritto dopo l'incontro con le opposizioni".

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