Coronavirus

Il virus contagia pure lo sport. A rischio le Olimpiadi di Tokyo

Stop al campionato di calcio, Gp di Shanghai a rischio, rinviati i mondiali di atletica. E i Giochi fanno paura

Il virus contagia pure lo sport. A rischio le Olimpiadi di Tokyo

Dove non riuscì la Guerra Fredda tra le due grandi potenze uscite vincitrici dal secondo conflitto mondiale (Usa e Urss), sta riuscendo il coronavirus, l'infezione partita da Wuhan e dalla regione cinese dell'Hubei. Sport bloccato in tutto il pianeta, lungo l'elenco di eventi rinviati, spostati o addirittura annullati dal calendario internazionale, completamente rivoluzionato dall'attacco del batterio killer. E ora a rischio sarebbero anche i Giochi Olimpici estivi di Tokyo 2020. La cerimonia di apertura è schedulata per il 24 luglio prossimo, ovvero tra meno di sei mesi (quanti ne occorsero per debellare la Sars, sindrome respiratoria acuta grave, nel 2003 ndr), e difficilmente i vaccini saranno pronti prima.

«Siamo seriamente preoccupati, la diffusione del virus potrebbe raffreddare l'entusiasmo per i Giochi», così Toshiro Muto, presidente del Comitato organizzatore. Il governo giapponese, a partire dal premier Abe, ha assicurato di essere al lavoro per minimizzare l'impatto del coronavirus sui Giochi mentre Saburo Kawabuchi, a capo del Villaggio degli atleti dove alloggeranno circa 11 mila persone, si augura che «tutto fili liscio. Faremo tutto quello che è in nostro potere per proteggere gli atleti e metterli nelle migliori condizioni possibili per esprimersi».

La preoccupazione c'è, il timore è fondato ma niente panico, è il messaggio che ufficiosamente trapela dai vertici dello sport olimpico. Potere del web e dei social, nello specifico è bastato che Buzzap lanciasse in Giappone la domanda «Secondo voi i Giochi dovrebbero essere cancellati?» per creare la psicosi da virus. Il Comitato Olimpico Internazionale per ora si limita a sottolineare che «i preparativi procedono come previsto. È prassi normale per noi collaborare con tutte le principali agenzie delle Nazioni Unite e quindi con l'Organizzazione Mondiale della Sanità per monitorare ogni incidenza di malattia infettiva e le necessarie contromisure». E solo qualche giorno fa Yuriko Koike, la donna a capo del Governo della capitale nipponica, aveva confermato: «Non abbiamo mai discusso su una ipotetica cancellazione dei Giochi».

Ora si guarda al clima e a quel caldo afoso che ha già costretto gli organizzatori a spostare al Nord del Giappone, a Sapporo, le gare di maratona e marcia. «Con le alte temperature i virus respiratori si estinguono», spiegano gli esperti. E se l'Inter ha deciso di rimborsare i tifosi che dalla Cina avevano acquistato il biglietto del derby e non riusciranno a esserci, intanto la federcalcio cinese ha ritardato l'inizio della stagione della Super League (con il rischio di fuga di molti giocatori tra cui gli ex «italiani» Hamsik ed El Shaarawy), quella internazionale di atletica ha rinviato al prossimo anno i Mondiali indoor di Nanchino (13-15 marzo). La Formula E ha cancellato la tappa del 21 marzo a Sanya, sull'isola cinese di Hainan, il Circus della Formula Uno è in allarme per il GP di Shanghai del 19 aprile: «Stiamo monitorando la situazione in evoluzione». E in fretta e furia è stata aggiornata la geografia dei tornei di qualificazione per i Giochi: dagli incontri di pugilato dirottati da Wuhan ad Amman, in Giordania al quadrangolare di calcio femminile (ora in Australia con la nazionale cinese confinata in quarantena in albergo) e il torneo del basket in rosa previsto a Foshan - a 1000 Km da Wuhan - che si giocherà a Belgrado. Anche il golf ha fatto un passo indietro, cancellando il Blue Bay LPGA, torneo del massimo circuito americano femminile, in programma dal 5 all'8 marzo ad Hainan.

Annullate infine tutte le gare previste a Yanqing, il primo test in vista dei Giochi Invernali di Pechino 2022, dalle gare di Coppa del Mondo di sci Alpino (niente discesa e SuperG maschile) alle prove di bob e skeleton.

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