Coronavirus

Il virus corre: 1.200 casi in un giorno

I contagi salgono a 5.883. Decessi a quota 233, nella giornata di ieri sono stati 36

Il virus corre: 1.200 casi in un giorno

Febbre e affanno. Sono questi i sintomi che, soprattutto se si è anziani, vanno subito comunicati con una telefonata al medico di famiglia o al 112. Saranno poi gli operatori sanitari ad attivare tutte le procedure del caso. Il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ieri non si è limitato a comunicare il bollettino sull'evoluzione dell'epidemia di Covid-19 insieme al commissario per l'emergenza, Angelo Borrelli, ma ha evidenziato come dall'analisi dei dati siano emersi particolari preziosi sul profilo del coronavirus. Ad esempio che febbre e dispnea, difficoltà respiratoria, sono presenti come sintomi di esordio rispettivamente nell'86 e nell'82 per cento dei casi esaminati, in particolare per i pazienti fragili e più anziani che poi rischiano di più. Sono i due sintomi più frequenti per le persone che vanno incontro a decesso. Un altro sintomo iniziale riscontrato è la tosse, nel 50 per cento dei casi.

«Questi dati suggeriscono che per chi presenta solo febbre, superiore a 37,5, è sufficiente allertare il proprio medico rimanendo a casa - insiste Brusaferro - mentre in presenza di entrambi i sintomi è meglio contattare il 112 o 118. In ogni caso ricordiamo che bisogna assolutamente evitare di andare per proprio conto dal medico o al pronto soccorso, per evitare di esporre il personale e i pazienti a rischi». Fondamentale che tutti seguano queste regole «per rallentare il più possibile l'epidemia e proteggere le persone più fragili».

Covid-19 purtroppo al momento non concede tregua. Il totale dei contagiati è ancora in salita: 5.883 contro i 4.636 di due giorni fa. Ovvero 1.247 casi in più in un giorno. Anche se Borrelli ha specificato che in Lombardia «si sono aggiunti più di 300 casi positivi sul laboratorio di Brescia che non erano stati conteggiati nei giorni scorsi». Ed è sempre la Lombardia la regione sotto pressione con 3.420 casi totali e soprattutto 567 persone in terapia intensiva. Per questo Borrelli ha annunciato che già da ieri sera era stato attivato il sistema Cross, Centrale remota operazioni soccorso sanitario, per spostare i pazienti più gravi in altre regioni. Ma il coronavirus oramai è presente in tutta Italia con 2.651 ricoverati in condizioni stabili, 567 in terapia intensiva, 1.843 in isolamento domiciliare. A questi si aggiungono i 589 guariti e il totale di 233 decessi, 36 in tutto ieri.

Anche sul fronte dei decessi Brusaferro ha sottolineato dati che pur nella loro drammaticità volevano essere rassicuranti: la mortalità è più bassa rispetto alla Cina.

In Italia al 4 marzo la letalità (calcolata come numero di decessi sui casi confermati) tra gli over 80 risulta del 10,9, mentre in Cina al 24 febbraio era del 14. Tra 70 e 79 anni il confronto vede l'Italia con una letalità del 5,3 mentre la Cina ha l'8, e tra 0 e 69 è 0,5 nel nostro paese contro l'1,3 cinese. «Le persone che muoiono con coronavirus sono anziane, con un'età media di 81 anni, prevalentemente maschi e portatori di più patologie: oltre l'80 per cento ha più di due malattie, il 60 ne ha più di tre e solo il 2 non ne aveva nessuna. - puntualizza Brusaferro - Si tratta soprattutto di 80-90enni, le figure più fragili». E il nostro paese ha un'età media molto più alta rispetto alla Cina (44,3 anni contro 37,4) .

Il dato generale riportato ieri del 4,5 è più alto nella popolazione italiana perché l'età media degli italiani è maggiore rispetto a quella cinese e in Italia c'è un maggior numero di malati con età superiore agli 80 anni.

L'altra regione che vede una crescita esponenziale dei contagiati è l'Emilia Romagna con 1.010 casi totali anche se i ricoveri in terapia intensiva sono al momento soltanto 64. Anche qui verranno prese misure drastiche. In alcuni comuni hanno già chiuso i centri ricreativi ma si aspetta una stretta nelle zone più colpite che colpirà anche piscine e palestre. Buone notizie dallo Spallanzani dove sono 252 i pazienti dimessi. Si va verso le dimissioni anche della coppia cinese. In ospedale, al momento sono ricoverate 71 persone di cui 37 positive, 26 in osservazione, 8 considerate in gravi condizioni.

E infine il ministro della Salute, Roberto Speranza che chiede di rispettare le regole: «Oltre che del lavoro dello stato e delle regioni, abbiamo bisogno del contributo personale di ciascun cittadino».

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