Stavolta non è bastato nemmeno l'intervento di Beppe Grillo per serrare i ranghi. Il Movimento Cinque Stelle, sul tema immigrazione, resta una polveriera. Lo scontro, ormai, è esplicito. Un senatore «ortodosso» con Il Giornale è costretto a pronunciare frasi che fino a poco tempo fa avrebbero avuto il sapore della bestemmia: «Ormai è chiaro che nel M5s ci sono anime e sensibilità diverse». Il cavallo di troia entrato nel monolite grillino, quasi a farne emergere le contraddizioni, è Matteo Salvini: «Le sue dichiarazioni sono sicuramente infelici - continua la fonte vicina a Roberto Fico -, lui è in campagna elettorale permanente e noi rischiamo di pagare le spese». Il presidente della Camera, raccontano, non è intenzionato a cedere il passo sui migranti. Non rilascia dichiarazioni, ma non vuole rinunciare ai suoi principi.
Come accade ormai da un po' di tempo, il megafono della fronda, sempre meno sotterranea, è la senatrice napoletana Paola Nugnes. Che ha sferrato un altro attacco allo stato maggiore dalla sua pagina Facebook (salvo poi cancellare il post in serata): «La verità sull'immigrazione che nessuno vuole ascoltare. Noi europei siamo oramai un popolo di gente in continua ed inarrestabile decrescita demografica». E a un giorno di distanza dalle dichiarazioni di Salvini, durante un comizio a Orbassano in provincia di Torino, che ha detto: «C'è un progetto per togliere la voglia di fare figli ai ragazzi italiani. Nessuno me lo toglie dalla testa, qualcuno che dice ve li mandiamo già di venti anni sui barconi», la senatrice ortodossa indica la soluzione opposta. Scrive la Nugnes: «Abbiamo bisogno dell'Africa per attingere ai geni della resistenza e della resilienza. Di un popolo giovane, forte e capace di resistere e di lottare per resistere. Ci piaccia o non ci piaccia».
Le fattezze sono quelle di un botta e risposta tra il leader della Lega e una parlamentare in forza all'alleato di governo. A smentire la composizione monolitica dei pentastellati ci sono state, ieri, le parole di Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture, che ha ribadito la chiusura dei porti italiani alle navi delle Ong. Gli ha fatto eco Vito Crimi, che da un convegno sull'immigrazione a Catania, ha parlato di «stretta del governo sulle Ong» colpevoli di «alimentare il traffico di esseri umani».
Sui social, qualche amministratore di pagine vicine agli stellati comincia a lamentarsi di infiltrazioni leghiste. Nei gruppi facebook come Tutto Travaglio Originale e Club Luigi Di Maio spuntano filmati di immigrati che fanno a botte sul treno o non vogliono pagare il biglietto della metro.
Nella spaccatura, il garante si trova nel mezzo.
Grillo dal suo blog aveva sposato la linea di maggioranza all'interno del Movimento, con un invito alla «sintesi di governo». L'intervento del comico ha suscitato non poca delusione nell'ala «sinistra». «Beppe? - sbuffa la fonte del Giornale - io trovo che anche la sua posizione sui migranti sia opinabile».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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