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Quella nera profezia su Letta: "Ecco quali voti può rubare..."

I sondaggisti riconoscono un nuovo corso del Pd ma il giudizio è severo: "Non prende consensi a sinistra e tra 5s"

Quella nera profezia su Letta: "Ecco quali voti può rubare..."

L’effetto Letta rianima l’operazione maggioritaria. Con la possibilità di conquistare voti soprattutto al centro. Strappandoli in particolare ai due “ex”, Matteo Renzi a Carlo Calenda, per provare, da questa base, a ricompattare tutto l’intero campo progressista. I primi sondaggi indicano la missione di Enrico Letta: da segretario del Partito democratico può cancellare, dopo anni, lo “stai sereno”, che ha segnato i rapporti con l’ex Rottamatore. L’ottica è quella di un partito a “vocazione maggioritaria”, come ripetono in coro i parlamentari dem.

“Con Letta possiamo recuperare la vocazione maggioritaria del partito, dentro una cornice europea”, scandisce la deputata Lia Quartapelle. “Non ci sono solo i sondaggi - aggiunge - stiamo registrando un interesse a iscriversi per la prima volta o ritornare a iscriversi”. “La prospettiva è quella di sostenere il governo Draghi - ribadisce Quartapelle - che è il nostro governo. Per il futuro ci rivolgiamo a tutto il centrosinistra, da Fratoianni a Bonino e Renzi”. E il Movimento 5 Stelle? “Ci confronteremo, perché bisogna capire come sarà con la guida di Conte”, conclude.

Letta e il centrosinistra: parola ai sondaggi

Al centro c'è il confronto con gli alleati, dunque. Ma bisogna presentarsi da un punto di forza. E in che modo? “La sfida di Letta non è pescare a sinistra, dove non c'è più niente. È rimasto qualcosa del 2%. Deve prendere voti nell’ala più moderata, quindi a Renzi e Calenda”, dice a IlGiornale.it il direttore di Winpoll, Federico Benini. “Letta - osserva il sondaggista - ha un profilo adeguato per questo compito, a cominciare dalla sua storia politica. Proviene dalla Margherita ed è sicuramente più insidioso per Renzi e Calenda”. Il motivo? “L’elettore moderato è sicuramente più attratto da Letta che da Zingaretti”, sintetizza Benini.

“Possiamo ancora crescere nell’area del centrosinistra, recuperando un elettorato disperso che oggi non trova riferimenti e finisce per astenersi, o per sostenere i 5 Stelle. Ma se saremo in grado di dare risposte a chi è stato più colpito dalla crisi, riusciremo anche a pescare nel campo della Lega”, afferma la deputata Chiara Gribaudo, fiduciosa sull’operazione rilancio. “Ma - incalza la parlamentare dem - se saremo in grado di dare risposte a chi è stato più colpito dalla crisi, riusciremo anche a pescare nel campo della Lega”. Nelle parole di Gribaudo c’è poi un certo sollievo per la fine della strategia schiacciata sui 5 Stelle: “C’è una riconoscibilità che stavamo perdendo per colpa di un dibattito forzato e asfissiante sulle alleanze, sul ruolo di Conte, sulla responsabilità del sostegno a ogni governo”. Vocazione maggioritaria, dunque.

Vocazione alla guida del centrosinistra

Roberto Weber, presidente dell’istituto di ricerca Ixè, da analista assume una posizione più prudente sulle prospettive dem: “Difficilmente Letta può recuperare a discapito del Movimento 5 Stelle. E non penso riuscirà ad avere i voti della sinistra. L'insofferenza verso quello che è accaduto nel Pd è abbastanza forte”. Il focus della sua missione è tutta al centro: nell’area che vorrebbe occupare Renzi. “È possibile - ribadisce Weber - che Letta vada a pescare nell'area liberaldemocratica”.

La consapevolezza è che con Letta è appena iniziato un percorso. “I sondaggi indicano tendenze più che risultati. Quindi bisogna essere cauti”, sottolinea il deputato Fausto Raciti. “Il dato politico - aggiunge l’esponente dem - è che Letta ha comunque ricollocato il Pd fuori dalla logica della nostalgia. Ora è entrato in una fase nuova, pienamente all'interno della dinamica del governo Draghi. Questo è un punto di partenza”. E sul rapporto con il governo si sofferma anche Alessia Rotta, deputata dem: “Bisogna portare i valori del Pd nel governo Draghi. Le prospettive sono quelle di sempre: un’agenda riformista”. “Letta - evidenzia la parlamentare - ha detto di voler parlare con tutto il centrosinistra, dal centro alla sinistra, compresi gli interlocutori del governo Conte 2”. Con un’idea: “Per la sua vocazione maggioritaria, il Pd ha l'ambizione di essere il fulcro della coalizione”.

Niente illusioni

Ma niente illusioni. Il futuro è tutto da scrivere. “Letta - spiega Weber - avrà, almeno fino alle elezioni amministrative, un effetto di stabilizzazione. Poi occorrerà vedere quali azioni politiche metterà in campo. Su alcuni aspetti è apparso in continuità con la linea precedente, su altri è stato molto in discontinuità. Per esempio, l'operazione dello Ius soli è un messaggio per unire i propri elettori. Che l'obiettivo sia centrato, è da vedere”. Così come per Benini “con Letta arriva un po’ di ossigeno al Pd.

Resta da capire se l'effetto sarà duraturo o è destinato a scemare”.

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