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Quelle manovre di Berlino per sospendere il bail-in

Le voci innescate dal "Financial Times". Anche il sistema bancario tedesco in crisi. E la Merkel è preoccupata

Quelle manovre di Berlino per sospendere il bail-in

«Anche un gatto morto dal settimo piano rimbalza». La formula viene solitamente usata per argomentare - con una buona dose di cinismo - i rialzi di Borsa, dopo una serie di sedute negative. Ma ieri il «gatto morto» ha rimbalzato parecchio: solo a Milano del 5 per cento. E alla base ci sono motivazioni tecniche ed aspettative politiche.Le motivazioni tecniche trovano spazio nelle «ricoperture».

Vale a dire, che è circolato poco denaro ieri sui mercati. A tirare su i listini sono stati soprattutto fenomeni come lo short coverage. Operatori che hanno ricomprato a prezzi di saldo i titoli scesi nelle giornate precedenti. Ad amplificare il fenomeno, però, hanno contribuito anche i sillogismi innescati dai gossip circolati ieri sui mercati. A dare il via ci ha pensato il Financial Times. Secondo il quotidiano, la Deutsche bank sta pensando ad un riacquisto (buy back) dei propri titoli, dopo aver perso il 40% di capitalizzazione azionaria dall'inizio dell'anno. I vertici dell'istituto hanno confessato che hanno in cassa un miliardo di euro, a fronte di stime ufficiose che parlano di circa 3mila miliardi di crediti in circolazione.Di fronte a tali gossip, si sono immediatamente innescati i sillogismi. Sono cioè scattati ragionamenti del tipo: vista la situazione della Deutsche Bank, la Germania farà pressioni sulla Commissione europea per sospendere l'applicazione del bail-in. Cioè, della direttiva recepita dagli Stati che fa partecipare anche i clienti delle banche con più di 100mila euro sui conti correnti all'eventuale salvataggio.Da questo sillogismo, è scattata la convinzione che - prima o poi - Bruxelles potrebbe introdurre misure che in un modo od in un altro potrebbero favorire il ritorno ai salvataggi bancari a carico degli Stati.

A consolidare simili ragionamenti hanno contribuito indiscrezioni arrivate sul mercato. Come quella circolata in mattinata che ipotizzava un colloquio pomeridiano fra Matteo Renzi e la Merkel sulle banche. Ma anche l'altra che riferiva di discussioni interne al ministero dell'Economia su un possibile intervento di Juncker per ammorbidire il bail-in, su richiesta tedesca.Sempre all'Economia, però, si sarebbe ragionato che difficilmente la Merkel, ormai prossima alla campagna elettorale, avrebbe autorizzato interventi pubblici a sostegno della Deutsche Bank. Anche perché il sistema finanziario tedesco è nelle condizioni di intervenire a fianco dell'istituto nell'operazione di ricapitalizzazione. Magari facendo intervenire la Kfw, la Cassa depositi e prestiti tedesca. Un organismo che sia Berlino sia Bruxelles considerano realmente fuori dal perimetro della pubblica amministrazione. E che quindi potrebbe operare a supporto della Deutsche.

Ed oggi si scoprirà se sulla Borsa pesano più i gatti morti o i sillogismi.

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