Ebrei lo siamo tutti, secondo loro: e non per le radici giudaico-cristiane dell'Occidente, ma per l'Occidente e basta, composto da ebrei, cristiani, atei, agnostici, infedeli che il Corano insegna a distruggere. Il loro sacro testo non mente, a meno che sia edulcorato da chi lo traduce: l'islamismo non è un problema "degli ebrei", ma di chiunque non accetti (non lo accetta la nostra Costituzione) chi rifiuta la laicità e non contempla la democrazia, chi esclude la parità uomo-donna, chi ammette le pene corporali, chi legittima la sottomissione del nemico, chi considera l'odio una possibilità morale. I testi non prevedono un islam moderato, ma, per quanto ci importa, possono esistere degli islamici che accettano le nostre leggi e regole: anche se difficilmente li troveremo all'ombra dell'ennesimo imam non espulso, nella loro predicazione opaca che non è neutra né spirituale, nelle loro comunità chiuse, nel rifiuto dei nostri valori laici; non ne troveremo traccia in quell'humus che idealizza l'islam come un sistema totale fatto di fede, diritto e politica mischiati tra loro. La sharia non è una spiritualità privata: regola il corpo, la famiglia, la società e lo Stato. E il loro proselitismo per loro è un obbligo religioso, qualcosa che ridimensioni la democrazia ad attrezzo (non certo a valore) perché la sovranità non è del popolo, ma di Dio, e la legge non nasce dal consenso, ma dalla rivelazione. L'islam è una pratica sommersa fatta di comunità parallele, di donne chiuse in casa, di matrimoni forzati o combinati, di obbedienza alla norma religiosa contro quella civile. Le prediche restano in arabo non per tradizione, ma per prudenza. L'islam moderato non corregge nulla: sospende, annacqua, rinvia sinché conviene. Ma una religione, quando diventa compatibile solo quando non viene applicata, ha già confessato il problema.
L'ex imam di
Bari Sharif Lorenzini, qualche tempo fa, a una trasmissione su Rete4, si rivolse così allo scrivente: "Io purifico l'Italia dalle persone come lei Lei deve essere rieducato". Lo disse in diretta. Ecco, s'intendeva questo.