Silvio Berlusconi continua il suo lavoro sotto traccia all'insegna dell'ascolto dei ceti produttivi e delle professioni. Un impegno che ha un doppio obiettivo: sondare l'umore e i bisogni del Paese così da preparare un programma elettorale all'altezza delle sfide del presente e dei bisogni del futuro, ma anche selezionare candidati validi che possano rinnovare Forza Italia.
Nella lista che il Cavaliere ha in testa ci sono i dirigenti locali che si stanno mettendo più in luce, personale politico che ha lavorato duro fuori dai riflettori e ha favorito accordi con gli altri partiti di centrodestra in quasi tutte le città dove si voterà l'11 giugno. Ma ci sono anche le new entries, imprenditori e professionisti che tornano a guardare con interesse a Forza Italia, fino a qualche tempo fa partito considerato in declino, ferito sotto i colpi del renzismo e degli scissionisti e ora seriamente indiziato di un nuovo successo elettorale e di un ritorno a Palazzo Chigi sette anni dopo il defenestramento con modalità non esattamente democratiche.
Berlusconi non si ferma. Dopo la prima tornata di appuntamenti con industriali e ordini professionali delle scorse settimane, due giorni fa ad Arcore è tornato a ricevere una delegazione di trenta giovani imprenditori provenienti da tutta Italia. Un incontro tutto gestito in prima persona visto che non era presente alcun parlamentare. Il Cavaliere parlando con loro ha illustrato idee e progetti, ha sondato il desiderio dei presenti di fare politica, ha invitato a mobilitarsi sui territori con appuntamenti che aiutino a trasmettere il pensiero liberale e promuovere la libera iniziativa. Martedì, ad esempio, si sarebbe anche parlato del lancio di una associazione del «Libero Pensiero» per organizzare eventi in tutta Italia che aiutino Forza Italia a trovare la giusta sintonia con i territori.
Il confronto aperto con le categorie è e sarà un continuo work in progress. E presto Berlusconi incontrerà esponenti di Confcommercio e cercherà di mobilitare commercialisti e notai, con cui si è già confrontato, anche sulla questione della raccolta fondi. Non è un mistero che Forza Italia abbia sempre più bisogno di risorse per finanziare la struttura organizzativa. Da qui la necessità di puntare anche sul 2xmille. Dati alla mano, l'anno scorso, grazie al contributo di 60mila cittadini, sono stati raccolti poco più di 600 mila euro a fronte del milione e 400mila della Lega e dei 6 milioni del Pd. Berlusconi ha deciso di lanciare una grande campagna di mobilitazione, online e sui social, che coinvolga tutti i coordinatori regionali. Il 7 aprile scorso è stata inviata ai coordinatori e agli eletti una circolare per assicurare l'impegno sul territorio. Con tanto di vademecum (il codice è F15) e date da rispettare. I tempi sono stretti.
«È di estrema importanza, quest'anno, rafforzare l'impegno sulla campagna per il 2Xmille a Fi», scrivono il tesoriere Alfredo Messina e il responsabile organizzazione Gregorio Fontana. «Per noi si tratta di una risorsa preziosa che non possiamo assolutamente trascurare». Nei prossimi giorni sarà convocata una riunione dei coordinatori regionali per fare il punto e definire la strategia.
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