Von der Leyen al confine Est: "Putin predatore da fermare. Il piano per le truppe a Kiev"

La visita alla frontiera Polonia-Bielorussia: "Garanzie in accordo con gli Usa". Mosca: "Europa guerrafondaia"

Von der Leyen al confine Est: "Putin predatore da fermare. Il piano per le truppe a Kiev"
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Quintuplicare gli investimenti in difesa dell'Ue. E decuplicare i finanziamenti per la mobilità militare. Con questa proposta, giunta dalla Commissione europea già lo scorso luglio, Ursula Von der Leyen si è presentata ieri al confine tra Polonia e Bielorussia e ha rilasciato al Financial Times un'intervista in cui ha spiegato che l'Europa ha "un piano piuttosto preciso" per l'invio di truppe in Ucraina e che c'è un accordo con la Casa Bianca perché le garanzie di sicurezza per Kiev siano sostenute dagli Stati Uniti. Tutto ciò mentre il cancelliere tedesco precisava in tv che "nessuno sta parlando di forze di terra" da mandare in Ucraina e che le discussioni in corso riguardano solo le "garanzie di sicurezza" per Kiev. Se Merz da Berlino chiariva che la priorità dei 27 è il sostegno a lungo termine alle forze armate gialloblù, il premier polacco Tusk discuteva con Von der Leyen di come garantire anzitutto la sicurezza del fronte Est dell'Ue, guardando all'adesione di Kiev all'Ue come a una prospettiva ma alla minaccia russa come a una realtà per il Vecchio Continente; con cui fare i conti ora. Ma proprio sulle truppe

"Come 45 anni fa, quando nacque Solidarno", secondo Tusk, l'Occidente deve essere risoluto e solidale contro questa prossima versione dell'impero del male". Ha scelto una località strategica per tenere assieme a Ursula il discorso alla stampa: il villaggio di Krynki, lo stesso dove, nell'autunno 2021, migliaia di migranti si ammassarono cercando di entrare in Europa. Allora la Russia non aveva provato a entrare a Kiev con i carri armati. Era "solo" un fattore di destabilizzazione: l'Ue accusò Lukashenko di aver spinto centinaia di disperati a sfondare i varchi e Varsavia puntò il dito sul presidente russo, tacciato d'aver orchestrato quella crisi. Tusk ieri lo ha ribadito a due passi dai militari bielorussi. Il premier polacco, a cui era stato sconsigliato dagli apparati militari di parlare dal confine perché erano comparsi soldati con armi pesanti, ha confermato il punto stampa su insistenza della presidente Ue: "Nessuno ci intimidirà, siamo qui per dimostrare vera determinazione europea", ha detto Tusk allegando su X la foto di un militare bielorusso in piedi dall'altra parte della barriera metallica. Von der Leyen spiegava intanto che "Putin non è cambiato, è un predatore, può essere tenuto sotto controllo solo attraverso una forte deterrenza, dobbiamo essere rapidi nel rafforzare la difesa, in 25 anni ha iniziato quattro guerre". Dunque sforzi per proteggere in primis il confine est. E 19esimo pacchetto di sanzioni a Mosca già annunciato dai ministri degli Esteri Ue per spingere Putin a trattare su Kiev.

Nel terzo giorno di missione nell'area dei sette Paesi del confine orientale, proseguito in serata in Bulgaria, nella fabbrica di munizioni per scorte europee ed ucraine a Sopot, Ursula ha fatto appello ai 27 per cambiare il bilancio 2028-2035, potenziando il capitolo difesa. Giovedì vedrà il britannico Starmer, Merz e il segretario Nato. Da Mosca, il portavoce del Cremlino Peskov accusava intanto "il partito europeo della guerra" di non fermarsi. Oltre alla barriera che protegge la Polonia da ingressi illegali e minacce ibride, "abbiamo parlato dello Scudo orientale che dovrebbe difendere l'Europa da un'eventuale aggressione russa", ha aggiunto Tusk. Controverso progetto di integrazione Ue; per cui i Paesi nordici e baltici stanno implementando autonomamente il riarmo.

Contro il "pericolo russo", in Norvegia in arrivo nuove fregate britanniche per la difesa sul Mar Baltico grazie a una partnership da 8,5 miliardi di euro. Bruxelles accelera sul fondo Safe: 19 Paesi hanno già chiesto tutti i 150 miliardi per appalti comuni in difesa aerea e missilistica, cibernetica e droni.

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