Politica

Writer muore sotto un treno Stava «firmando» le carrozze

La vittima è un ventenne figlio di un ex ciclista Faceva il grafico pubblicitario ma si sentiva un artista

E morto sul colpo, travolto da un treno merci, mentre stava dipingendo con la vernice spray, il fianco di un vagone parcheggiato alla stazione di Arona, sul lago Maggiore. La vittima è Edoardo Baccin, 20 anni appena e writer per passione. Abitava a Somma Lombardo, in provincia di Varese, con la mamma ed un fratellino di sei anni.

La dinamica dell'incidente è ancora al vaglio degli inquirenti ma, secondo una prima ricostruzione, il giovane era concentrato a disegnare e non si sarebbe accorto del convoglio che stava transitando sui binari a pochi metri da lui. Forse Edo, come lo chiamavano gli amici, aveva già schivato un convoglio passato un attimo prima, mettendosi in sicurezza ma il rumore di questo primo treno, avrebbe coperto quello del merci che stava arrivando. A dare l'allarme, verso le 4 di ieri mattina e a raccontare come sono andati i fatti, sono stati tre amici, coetanei e residenti nello stesse paese della vittima, che hanno chiamato i soccorsi. Purtroppo, però per Edoardo non c'era più nulla fare: i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. E così una serata come trasgressiva si è trasformata in una tragedia, che ha colpito tutta la città di Somma Lombardo, dove la giovane vittima e la sua famiglia, sono molto conosciuti. Il padre, Marco Baccin, è un ex corridore di ciclismo ed è stato tecnico del Comitato regionale lombardo negli anni Novanta. Edoardo era un grafico pubblicitario e tra le sue aspirazioni c'era quella di iscriversi a una scuola di Milano. «Era un bravissimo ragazzo, con un grande sogno da realizzare - dicono gli amici -, ossia quello di trasformare la sua passione per la street art in una professione». La giovane vittima aveva iniziato a dipingere muri e vagoni dei treni, ossia «ad esprimere la sua arte», come dice chi lo conosceva, a soli 14 anni. Dopo la tragedia, in un attimo, la notizia si è sparsa velocemente in paese. Gli amici di Somma Lombardo intendono dedicargli una giornata di arte e disegno: «Il 12 agosto sarebbe stato il suo compleanno - spiegano - e volevamo chiedere al Comune la disponibilità di un muro per poter ricordare Edo».

In questi momenti di lacrime e dolore, dura è la presa di posizione del Codacons, che in un comunicato denuncia come: «Questa sia una morte annunciata. Le istituzioni sono incapaci di fermare il fenomeno dei writer, non è ammissibile che questi "artisti” continuino ad imbrattare beni pubblici, mettendo anche a rischio la loro incolumità». Codacons propone di allestire apposite aree nelle città per permettere ai graffitari di esprimersi con i loro disegni. Gli amici di Edo - che si sono ritrovati nel negozio «Corner of the bomber” di Somma, punto di incontro dei giovani con la passione della «stretta art» -, però si ribellano, precisando come essere un writer non significhi essere un vandalo: «Il disegno era la sua vita - dicono sconvolti -. Anche poche ore prima della tragedia, Edoardo si era dedicato al suo hobby preferito decorando il negozio di abbigliamento di un suo amico.

Non era un vandalo, esprimeva la sua arte».

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