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Xi Jinping arriva a Roma e inquieta mezzo mondo

Oltre agli Usa, Germania in allarme: «Negoziamo insieme come Ue». Il nodo delle reti 5G

Xi Jinping arriva a Roma e inquieta mezzo mondo

«La confusione è grande sotto il cielo, la situazione è eccellente». Il Grande Timoniere Mao Zedong, primo predecessore e diretto ispiratore dell'attuale presidente della Cina comunista Xi Jinping, si riferiva ovviamente ad altro quando pronunciò questa frase famosa. Ma se la rivoluzione è già stata fatta, molte altre cose restano da fare, per esempio i grandi accordi commerciali tra Pechino e i Paesi occidentali, e segnatamente con l'Italia. Ebbene, tutto si può dire al riguardo a pochi giorni dal previsto arrivo a Roma di Xi tranne che la situazione non sia politicamente confusa. E non è detto che ciò produca risultati eccellenti per la Cina.

Il presidente cinese sbarca in Italia per sottoscrivere con il nostro governo un'intesa sull'adesione alla cosiddetta Nuova Via della Seta, ma questa prospettiva di connessione infrastrutturale continua a produrre spaccature sia all'interno della maggioranza gialloverde a Roma, sia tra il nostro Paese e i suoi partner e alleati, in primo luogo gli Stati Uniti ma anche nel contesto europeo. Ancora ieri il leader leghista Matteo Salvini si è smarcato dai Cinque Stelle assicurando che «sulla sicurezza nazionale non faremo sconti a nessuno». A Washington sono state espresse da diversi giorni forti perplessità rispetto all'ormai famoso memorandum di cui è attesa la firma nei prossimi giorni, ma ieri anche da Berlino che pure con la Cina ha stretto un'importante partnership commerciale sono giunti inviti all'Italia a non confondere il piano economico con quello politico. Per il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas «è importante negoziare come Unione Europea e non individualmente, solo così potremo rappresentare i nostri interessi e i nostri valori». «Non penso ha aggiunto Maas che sia interesse di ogni singolo Paese uscire dalla comune solidarietà e strategia europea. È molto importante e nel nostro comune interesse restare uniti nei confronti della Cina».

Da Pechino arriva un messaggio sottilmente diverso. Mentre infatti il ministro degli Esteri Wang Yi sottolinea che il suo Paese considera l'Ue un importante partner per la cooperazione strategica, il portavoce del suo ministero Geng Shuang si dice certo rispondendo a una domanda dei giornalisti sull'opposizione americana all'intesa tra Cina e Italia che Roma, con la quale Pechino vuole avere «rapporti strategici e duraturi», «prenderà la decisione giusta in base ai propri interessi».

E Wang contraddice esplicitamente il collega tedesco Maas, che aveva invitato l'Italia a «evitare ingenuità nel caso ad esempio di emissione di licenze 5G», suggerendo agli Stati membri dell'Ue di decidere autonomamente sulla partecipazione del colosso cinese dell'informatica Huawei accusato soprattutto dagli americani di eccessiva vicinanza al governo di Pechino alla realizzazione delle reti 5G.

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