Zaia pronto a trattare ma il governo si arrocca

Il governatore veneto: "Non cerco la rissa". Altolà di Bressa: "Impensabili 23 competenze"

Zaia pronto a trattare ma il governo si arrocca

Con l'audizione del governatore veneto Luca Zaia in commissione parlamentare per l'Attuazione del federalismo fiscale, ieri pomeriggio a San Macuto, si cominciano a gettare le basi per la maggiore autonomia di Veneto e Lombardia, le regioni dove si è tenuto lo scorso 22 ottobre il referendum.

Ma sulla strada da percorrere Zaia e il suo omologo Lombardo, Roberto Maroni, sono divisi. Maroni, che verrà a sua volta ascoltato in commissione questa mattina alle 8, avvierà la trattativa insieme all'Emilia Romagna sedendosi al tavolo con il governo, come concordato con il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa. Che però avverte: «Impensabile» arrivare al tavolo trattando su tutte le 23 materie «trasferibili» alle Regioni. Un punto sul quale, invece, sia Zaia che Maroni la pensano diversamente. Zaia, per trattare, aspetta comunque che venga approvata la prossima settimana in consiglio regionale una legge-base per la trattativa sulle autonomie del Veneto. Una legge, spiega il Governatore, che appunto «parla delle 23 materie» su cui la regione del Nord Est intende chiedere maggiore autonomia sulla base.

E dunque, al netto del possibile scontro col Governo, non si tratta di smarcarsi da Maroni e da Stefano Bonaccini, ma di seguire un iter differente. «Non è che noi domani non vogliamo andare al tavolo col governo - ha aggiunto Zaia - ma non possiamo andare. Ho già parlato con Bressa: la procedura prevede che la trattativa sia costruita su una legge che approveremo la prossima settimana». Diverso, come detto, il caso di Lombardia ed Emilia Romagna. Maroni, dopo l'audizione in mattinata, nel pomeriggio andrà con Bonaccini al tavolo delle trattative, forte come il collega emiliano dell'approvazione di due risoluzioni nei rispettivi consigli regionali.

Di certo, ha spiegato Zaia, il risultato del referendum «è inequivocabile», e «qualsiasi governo dovrà tenerlo presente». Così come la legge regionale in via di approvazione, ha aggiunto il governatore veneto, varrà «per qualsiasi coalizione politica che guiderà il Paese». L'obiettivo di Zaia, ha anticipato il presidente della regione Veneto, è di sedersi al tavolo col governo non per «cercare la rissa», ma «partendo da una base dei nove decimi delle tasse» da lasciare all'autonomia della regione.

La Lombardia, invece, che lunedì sceglierà la delegazione che accompagnerà Maroni alle trattative, incassa la soddisfazione del governatore per il voto bipartisan sulla risoluzione.

E proprio Maroni, a margine della prima edizione della Giornata della ricerca Umberto Veronesi, annuncia che, tra le 23 materie oggetto di trattativa - e probabilmente di scontro con Bressa - per «arrivare a maggiori forme di autonomia», c'è anche la «ricerca scientifica e il suo impatto sul mondo economico e produttivo».

MMO

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