Zelensky: "Putin non vuole l'accordo". Rutte porta in dote 1,5 miliardi di aiuti

Il presidente ucraino: "Solo Trump può fermarlo". Allarme aereo mentre il leader della Nato era a Kiev

Zelensky: "Putin non vuole l'accordo". Rutte porta in dote 1,5 miliardi di aiuti
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Pronti a trattare ma non a qualunque condizione. La linea di Kiev non cambia e, incassato l'appoggio totale di Unione Europea e Nato e quello, almeno parziale e sempre un po' ondivago degli Stati Uniti di Trump, resta di attesa. Tocca alla Russia fare un passo e le intenzioni di Mosca si sono palesate, per l'ennesima volta, anche ieri, quando un allarme aereo è suonato a Kiev mentre nella capitale ucraina è arrivato in visita il segretario generale della Nato Mark Rutte. Migliaia di civili sono fuggiti nei rifugi per il timore dell'arrivo di missili balistici, proprio poco prima della conferenza stampa congiunta tra Rutte e Zelensky.

Il leader ucraino e quello dell'Alleanza hanno ribadito i passi necessari per arrivare a quella che a più riprese è stata definita una "pace giusta", che finora sembra lontana. "La Russia è l'aggressore, loro ci hanno attaccato, non so di quale garanzie Mosca abbia bisogno, non capisco", ha detto Zelensky, tornato poi ad appellarsi al presidente Usa Trump. "Il presidente degli Stati Uniti è l'unica persona che può fermare oggi Putin. Non abbiamo accordi con i russi, stiamo negoziando con il presidente Trump e abbiamo concordato che è giusto procedere in una direzione diplomatica". Zelensky ha confermato la linea di Washington, di disimpegno soltanto parziale. "Stiamo parlando di un incontro trilaterale, che è necessario. Poi ha avuto contatti con la parte russa e ha detto: Prima facciamo un percorso bilaterale. E questa è la proposta dei russi, ha detto... E poi uno trilaterale", smentendo di fatto la narrazione di Lavrov che ha chiuso a un possibile incontro Putin-Zelensky.

Nel dettaglio, il presidente ucraino ha spiegato quali siano gli obiettivi del percorso negoziale in atto. "Il nostro obiettivo generale è quello di arrivare insieme ai nostri partner a garanzie di sicurezza come l'articolo 5 della Nato, (che prevede la protezione e la difesa dell'Alleanza in caso di attacco, come proposto dall'Italia, ndr) si tratta di garanzie davvero efficaci. Questo è il risultato che dobbiamo raggiungere affinché l'architettura sia assolutamente chiara: quali paesi ci aiuteranno sulla terraferma, quali nei cieli, quali garantiranno la sicurezza in mare", ha detto, tornando poi ad attaccare Mosca: "La Russia continua solo a usare ultimatum perché vuole proseguire la guerra, stanno facendo di tutto per impedire l'incontro - ha detto - Se non accettano una soluzione diplomatica a questa guerra, se non vogliono porvi fine, servono sanzioni molto severe".

Sulla stessa linea anche il segretario della Nato che ha confermato a Kiev un "supporto è incrollabile che continua a crescere". Rutte ha confermato anche l'arrivo di nuovi finanziamenti all'Ucraina, "1,5 miliardi aggiuntivi di equipaggiamenti essenziali: difese aeree, munizioni e non solo. Seguiranno altri pacchetti" e sottolineato ancor una volta il punto chiave delle trattative. "Servono robuste garanzie di sicurezza ed è ciò a cui stiamo lavorando.

Quando arriverà il momento di partecipare al bilaterale, avrete la forza inconfondibile degli amici dell'Ucraina al vostro fianco". La palla passa dunque, per l'ennesima volta, a Putin. Senza dimenticare il ruolo chiave di Trump, non un semplice arbitro ma un giocatore decisivo in una partita complicatissima.

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