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Dopo Zinga anche Provenzano insulta Salvini: "Leader pericoloso e ridicolo"

Dopo il duro attacco di Zingaretti dal palco della Festa dell'Unità il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, ospite della kermesse rincara la dose: "Salvini? Abbiamo un leader dell'opposizione pericoloso e ridicolo"

Dopo Zinga anche Provenzano insulta Salvini: "Leader pericoloso e ridicolo"

Continuano gli attacchi al leader leghista dal palco della Festa dell’Unità di Bologna. Ieri a far discutere erano state le dichiarazioni del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che aveva detto che se ci fossero stati Salvini e Meloni al governo ad affrontare l’emergenza Covid, oggi ci ritroveremmo con le "fosse comuni sulle spiagge". Parole che, ovviamente, hanno suscitato reazioni furibonde nel centrodestra.

Oggi è il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, a rincarare la dose. Se la prende anche lui con il capo del Carroccio."Abbiamo un leader dell'opposizione che è pericoloso e ridicolo", ha detto dal palco della 75esima edizione della kermesse a Parco Nord. "Pericoloso – va avanti Provenzano - per quello che ha fatto quest'estate, andando nelle piazze a creare allarme, e ridicolo perché ha portato il dibattito pubblico a un livello veramente miserabile". "Proviamo – ha quindi aggiunto - a riportare serietà nel dibattito pubblico".

Dopo la dura stoccata a Salvini il ministro è poi intervenuto sul tema del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. "Il mio – ha detto Provenzano - è un sì con i correttivi, Zingaretti a gran voce e un po’ in solitudine sta chiedendo di rispettare gli accordi agli alleati". "Alcuni nel Pd scambiano questo referendum come un congresso interno", ha commentato, riferendosi alle spaccature interne al partito, sia nella base, sia tra i big che si schierano su posizioni diverse, basti pensare a Romano Prodi, Laura Boldrini e Enrico Letta. La posizione espressa dal ministro tende a mediare fra le due anime.

Per Provenzano con il sì al referendum non si mette in "pericolo per la democrazia". A chi sostiene questa tesi ribatte che "se fosse stato un pericolo per la democrazia, non avrebbero dovuto votarlo nemmeno nella quarta lettura". È necessario, però, ha aggiunto votare una legge elettorale che garantisca "rappresentatività ai territori". Poi attacca Italia Viva che su questo punto, accusa: "Si è rimangiata l’accordo".

Rivendica infine l’azione dell’esecutivo sulla gestione della crisi causata dall’emergenza sanitaria. Sui progetti per il Recovery Found, assicura che "per fortuna la visione questa volta c'è". "Per la prima volta – ha detto - con l'Ue sono state messe in campo misure di intervento e le linee guida della Commissione sono chiare".

"Il Pd – ha concluso il ministro per il Sud - ha interpretato nella compagine di governo un senso di responsabilità nel garantire stabilità, evitare i capricci degli alleati, ha tenuto la stabilità perché questo era l'interesse dell'Italia".

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