Roma

La polizia sgombera, poi ci ripensa

È finito tutto in poche ore. Sono rientrate intorno alle 15 di ieri pomeriggio nel padiglione 25 del Santa Maria della Pietà le 12 famiglie, una cinquantina di persone in tutto, che nella mattinata erano state sgombrate dalle forze dell’ordine. Dopo una comunicazione arrivata sia dall’amministrazione comunale che da quella regionale, secondo quanto fa sapere Action, è stato concesso il reingresso dei nuclei familiari all’interno delle case che avevano occupato 5 anni fa. «Nonostante l’esito positivo è difficile comprendere la vicenda di ieri mattina - dichiara l’assessore capitolino al Lavoro, Paolo Carrazza -. Poiché oggi esistono le condizioni adeguate per affrontare le problematiche legate alla difesa del diritto alla casa, è inevitabile chiedersi perché si debbano invece aggiungere tensioni». «Lo sgombero di ieri - aggiunge Adriana Spera, consigliera Prc al Comune - da parte delle forze dell’ordine delle famiglie che vivono da tempo in uno dei padiglioni occupati al Santa Maria della Pietà conferma che l’emergenza abitativa nella nostra città è una questione esplosiva e la soluzione non può basarsi sull’invio di cellulari e volanti. Se si occupa un padiglione al Santa Maria della Pietà, così come nel resto della città, ci sarà pure un motivo».

«Ed è proprio per ostacolare chi occupa una palazzina sfitta, o un edificio abbandonato, organizzando le centinaia e centinaia di famiglie senza casa o soggetta agli sfratti - conclude Adriana Spera - che la magistratura ha pensato bene di condannare agli arresti domiciliari Nunzio D’Erme, Guido Lutraio e gli altri compagni di Action».

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