Da una parte il poliziotto focoso, dall'altra il carabiniere innamorato, in mezzo la donna ambita da entrambi. Col marito di lei che assiste al presunto "triangolo" senza azzardare nessuna mossa. La sfida fra l'agente e il militare ha come teatro la città di Trento. Rimasta sottotraccia per un po', è esplosa quando sono cominciati gli insulti e le denunce fra i protagonisti, tanto che, per evitare che la situazione precipitasse pericolosamente, entrambi si sono rivolti ai superiori per chiedere di intervenire e portare un po' di calma. Risultato: la questura decide di trasferire il poliziotto, che così finisce lontano dalla donna ma anche dalla legittima famiglia. Da qui il ricorso al Tar, che gli dà in parte ragione spiegando che il trasferimento va pure bene, ma l'agente ha diritto di stare poco lontano da moglie e figli. Decisione che implicherebbe il suo ritorno in città. Ma la questura non pare affatto intenzionata a esaudire la richiesta.
Pare, infine, ma non ci sono conferme ufficiali, che poco tempo fa lo stesso poliziotto si sia recato a casa del marito di lei, non per confessare i propri peccati, ma per mettere l'uomo sul "chi va là" avvertendolo che la moglie ha una relazione col carabiniere.GMC
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