Polpastrelli bruciati: niente impronte

Gli immigrati che partono dalla Libia per approdare in Italia sono tutt’altro che degli sprovveduti. Conoscono, almeno in parte, le leggi in vigore nel nostro paese e si comportano di conseguenza. Sono rimasti senza parole i volontari del Cpt lampedusano e i medici che hanno dato i primi soccorsi ad alcuni clandestini giunti negli ultimi giorni sull’isola. Una decina infatti, al fine di non farsi identificare, hanno pensato bene di bruciarsi i polpastrelli delle dita di entrambe le mani. Il loro obiettivo era quello di complicare il lavoro delle forze dell'ordine nelle fasi dell’identificazione. Pronti a tutto, anche a sottoporsi a dolorosissime sofferenze fisiche, cancellando i propri segni caratterizzanti, pur di sperare di farla franca, di rimanere in Italia.

I clandestini però non sapevano che in Italia per identificare un individuo ci sono anche altri sistemi. Basta effettuare i test specifici sull'arcata dentaria o sulle dimensioni delle orecchie. E grazie a queste procedure, alla fine, gli immgirati africani sono stati identificati.

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