nostro inviato a Udine
«La vita è una ruota che gira». Chissà se Spalletti avrà pensato a queste poche parole, mentre Antonio Di Natale al settimo della ripresa bucava per la terza volta il colabrodo giallorosso e chiudeva così la settimana horribilis della Roma. Molto probabilmente tutta Udine si sarà ricordata del tormentato rapporto di odio e amore tra il toscano e la società bianconera, avrà ripensato alladdio dato in fretta e furia lindomani della conquista di un posto nellEuropa che conta, quando ancora il tecnico aveva un anno di contratto con la società friulana, e sotto sotto avrà goduto. «La vita è una ruota che gira», amava ripetere Spalletti ai tempi di Udine. Ebbene sì, gli avrebbero tanto voluto ripetere i tifosi bianconeri ieri pomeriggio alle ore 16.47, mentre il triplice fischio di Saccani lanciava al contempo lUdinese in vetta alla classifica e la Roma in piena zona retrocessione, caro Spalletti, la vita è una ruota che gira. E al tecnico sta girando veramente male.
Che non fosse la domenica giusta per far resuscitare la Roma dallinferno dei quattro gol nerazzurri e dal capoccione londinese di Terry, Spalletti lo doveva aver già capito dallaccoglienza che i suoi ex tifosi gli avevano riservato: bordate di fischi e quel coro irripetibile, lanciato a piena voce dai 16mila del Friuli, per poi finire con un secondo canto, dai toni più pacati ma dai contenuti ugualmente elettrizzanti, «salta la panchina, a Spalletti salta la panchina». Poi nella frittata alla friulana, si sono aggiunti squadra, arbitro e una lunga lista di infortunati. Come dire, non cè mai limite al peggio.
Assente Juan - Spalletti ha provato fino allultimo ad averlo in squadra, il brasiliano si è riscaldato a lungo anche nei minuti iniziali della gara, ma alla fine ha preferito non rischiare il tecnico giallorosso ha rilanciato Loria al centro della difesa, sperando che affiancato allesperienza di Panucci, lex senese potesse trovare prestazioni migliori rispetto alle ultime uscite. È andata, se possibile, peggio. Panucci si è fatto aggirare come un sbarbato da Floro Flores nellazione del rigore bianconero, il compagno di reparto si è mosso con velocità e macchinosità imbarazzanti, come quando al 22 del primo tempo, si è fatto recuperare 5 metri da uno straripante Floro Flores in poco meno di metà campo e ha spalancato allUdinese le porte del 2 a 0. Per non parlare di Tonetto, gettato nella mischia al posto di Riise - il norvegese vero e proprio punto di domanda del mercato giallorosso, viene da pensare che da Liverpool abbiano spedito il gemello brocco - che è riuscito addirittura a fare peggio del compagno di reparto. E in questa difesa ballerina, Marino ha costruito la sua vittoria: Pepe e Di Natale larghi sulle fasce pronti a partire a ogni lancio del centrocampo e difesa rocciosa costruita sulle spalle di Coda e Domizzi. Un taglia e cuci che per il momento ha fruttato 17 punti in otto giornate e il primo posto in classifica. La vita è una ruota che gira.
Nove undicesimi della Roma vista in campo ieri, erano gli stessi che fino a 5 mesi fa battagliavano contro lInter per lo scudetto. La vita è una ruota che gira. Ma i giallorossi, di questa ruota non hanno nemmeno i raggi. Totti corricchia per il campo, i due esterni Taddei e Vucinic non ne imbroccano una, De Rossi sbaglia lo sbagliabile, Perrotta è devastante quando si inserisce negli spazi, esercizio impensabile quando si gioca da fermi, mentre Doni è uniradiddio al contrario: quando si avventura in uscita, riesce a far drizzare i capelli persino al suo tecnico. Limpressione è che questa squadra non riesca più a seguire il credo tattico del suo tecnico: i risultati ne sono la conseguenza evidente.
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