Prima o poi doveva accadere. E al primo incontro-scontro le due candidate alla poltrona di governatore del Lazio hanno mostrato fairplay, buona educazione e soprattutto quel cameratismo femminile (se così si può dire) che le ha fatte sembrare per un attimo amiche piuttosto che avversarie. È accaduto durante la cerimonia della posa della prima pietra del nuovo porto turistico di Fiumicino. Il tempo dei saluti è stato breve. Come quello dei doverosi festeggiamenti per la nuova infrastruttura. La politica urgeva. I collaboratori della Polverini le si sono stretti intorno per due notizie: una buona e una cattiva. Il solito giochetto. E come tutti anche Renata ha chiesto prima la cattiva e poi la buona. Il segretario di Fiamma Tricolore Luca Romagnoli - le hanno annunciato i collaboratori - si candida anche lui alla presidenza della Regione. E la buona? Il Partito repubblicano - che nella nostra regione è coordianto dallex sindaco di Rieti Ettore Saletti - ha deciso di sostenerla. Ad onor del vero riesce difficile pensare che queste due informazioni siano così antitetiche. Sul fronte opposto cè da registrare lappoggio della Federazione della sinistra guidata da Paolo Ferrero alla Bonino. Il sostegno dei comunisti è figlio di un accordo che sarà presentato, con ogni probabilità, lunedì prossimo. «Abbiamo negoziato - spiega la stessa Bonino -. Ci siamo confrontati su vari temi. Ci sarà ancora da mettere a posto qualche dettaglio».
Archiviato largomento alleanze, il confronto a distanza tra la Bonino e la Polverini ha avuto ieri per tema lenergia nucleare (ancora il nucleare, verrebbe da dire). Tutto ha origine con la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare davanti alla Corte Costituzionale le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata che impediscono linstallazione di impianti nucleari nei loro territori. Nel Lazio, secondo indiscrezioni, sarebbe stato individuato più di un sito «idoneo» a ospitare nuove centrali nucleari. E tra questi ci dovrebbe essere anche Montalto di Castro (con un passato nucleare molto discusso). È ovvio che i cronisti delle agenzie di stampa «stuzzichino» le candidate sul tema per capire che posizione prenderebbero se il governo decidesse di installare una o più centrali nel Lazio. La Bonino, ovviamente, rispetta la tradizionale posizione tenuta in passato dai Radicali e boccia senza appello lidea. La Polverini si mostra, invece, più possibilista e guarda con favore soprattutto alle prospettive di rilancio economico che il nucleare comporta. Ed è naturale, a questo punto, che la decisione del governo venga commentata in modo diametralmente opposto dalle candidate. «Sul nucleare il governo mostra la sua vera faccia: altro che federalisti! La decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare le leggi contro il nucleare di Puglia, Campania e Basilicata non è una decisione presa in punta di diritto, come vuol far credere il ministro Scajola, ma è un semplice atto di prepotenza». La candidata del Pdl sceglie la ribalta di Internet per replicare. «Mi sembra legittimo che il governo affidi alla Corte costituzionale il compito di dirimere un conflitto di competenze - commenta la Polverini sul suo blog -. Definire atto intimidatorio un ricorso alla Consulta mi sembra un indizio di scarso rispetto delle Istituzioni e un cedimento alla demagogia». «Ciò premesso - si legge sul sito della candidata del Pdl -, a prescindere dai problemi di costituzionalità delle leggi in questione, è impensabile che si possano realizzare impianti nucleari senza il consenso delle regioni». Sul tema il consigliere regionale del Pdl Donato Robilotta critica la Bonino. «Lesponente radicale sbaglia a dire no al nucleare - conclude Robilotta - dal momento che, di fatto, in Italia già cè. Basta guardare la mappa dei siti per rendersi conto che le centrali francesi e svizzere sono situate a pochi chilometri dai nostri confini, e dalle quali acquistiamo il 15% del nostro fabbisogno energetico».
Da registrare, infine, la piena disponibilità di Silvio Berlusconi alla campagna elettorale della Polverini. Ieri sera a palazzo Grazioli il leader del Pdl ha confermato la sua presenza anche alla cena per la raccolta di fondi del 10 febbraio allEur.
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