Polverini taglia. Ma sui consulenti

«Abbiamo un programma ambizioso in contrasto con la scarsità di risorse finanziarie che abbiamo trovato». Lo ha detto la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, interpellata a margine delle celebrazioni per l’Unità d’Italia, sul contrasto alla disoccupazione nel territorio ragionale. «Però - ha precisato la governatrice - stiamo intervenendo fortemente per rimettere al centro le questioni importanti che riguardano le persone, prima fra tutte il lavoro».
Altro che sforbiciata. Quello che è caduto sul capo dei consulenti esterni della Regione, per volontà di Renata Polverini, nuovo inquilino di via Cristoforo Colombo, è un vero e proprio colpo di scure. Che ha spazzato via, in un batter di ciglia, più della metà degli incarichi esterni attribuiti dalla giunta Marrazzo-Montino. I conti sono presto fatti. Dai dati aggiornati al 22 maggio 2010 - e pubblicati regolarmente sul sito internet istituzionale www.regione.lazio.it nella sezione dedicata all’organigramma - risulta che la flotta di consulenti - tutti ereditati dal precedente esecutivo - a cui la Regione ha mantenuto l’incarico, è pari a otto per un impegno totale di fondi di 520 mila euro e rotti. Contro i 21 inseriti in organico dall’accoppiata Marrazzo-Montino - ancora in essere nel mese di marzo - per una spesa complessiva che sfiorava il milione di euro. Insomma, la Polverini, come da promesse elettorali, ha subito messo in campo una cura dimagrante da far impallidire anche la più affermata delle modelle. Scendendo nel dettaglio, sono stati, per il momento, riconfermati tre membri del Collegio degli esperti, una struttura di supporto per la funzione di indirizzo politico e programmatorio della giunta regionale, che corrispondono ai nominativi di Regino Brachetti, Aldo Rivela e Pierluigi Severi, ciascuno dei quali ricompensati per lo svolgimento della propria attività con 85mila euro e il cui incarico decade il 30 giugno di quest’anno. A godere del «privilegio» di conservare l’incarico sono anche Claudio Minelli, facente parte del Collegio degli esperti presso la presidenza della giunta regionale, la cui retribuzione è pari a 70mila euro, e Angelo Teodosi Zaccone, consulente, dietro compenso di 50mila euro, per il progetto di consolidamento e sviluppo dell’audiovisivo nel Lazio. Quest’ultimo caso rientra, peraltro, tra le nomine last-minute dell’amministrazione di centrosinistra, visto che la data di inizio della consulenza risale all’11 gennaio 2010 mentre la data di fine incarico è stata fissata esattamente dopo un anno, il 10 gennaio 2011.
Una parte preponderante della mappa degli «esterni» che hanno incassato il nulla osta della nuova amministrazione regionale rientra nell’immenso comparto della sanità. A partire da Luca Coppeta, il cui incarico di coordinamento dei medici nel territorio del comune di Roma, ricompensato con 20mila euro, terminerà il 10 settembre. Mentre Raniero Parascani, responsabile della sala medicazione della direzione regionale Organizzazione e personale, lavorerà per la Regione fino al 16 novembre 2012. Nell’anno in corso - esattamente in data 23 ottobre - terminerà, infine, il rapporto di lavoro tra Romeo Fabio, coordinatore del programma di prevenzione oncologica per i dipendenti della Regione, e l’amministrazione di via Cristoforo Colombo. Il settore della salute detiene anche il record delle «teste tagliate» dal nuovo numero uno della macchina amministrativa regionale. A partire dallo staff per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari e da quello per la realizzazione degli obiettivi del risanamento finanziario nel settore sanitario. Tolti di mezzo, infine, anche i consulenti per studi e ricerche in materia di sicurezza nella circolazione stradale e nel settore delle comunicazioni sociali.
Sforbiciate nelle consulenze, non nei posti-letto ospedalieri.

«Nessuno deve essere preoccupato perché non stiamo assolutamente tagliando nulla, anche perché tagliare un posto letto non significa risparmiare, rimane il costo della struttura e del personale», ha detto ieri Polverini, aggiungendo poi: «Stiamo procedendo a una riconversione dei troppi posti letto di ospedale che abbiamo. Daremo risposte diverse al territorio con Rsa e lungodegenze».

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