Per il ponte che verrà vi consiglio una gita su misura per la crisi e i sacrifici. Vacanza povera e sobria, in solitudine e in raccoglimento, spirituale e non burlesque, in tono col difficile momento. Ritiratevi in convento. C'è una guida per i monasteri appena uscita, Sulle strade del silenzio , di Giorgio Boatti (Laterza). Vi consiglio una dieta preparatoria al ritiro. Visionate due splendidi film, Il grande silenzio e Uomini di Dio , per entrare nel clima monastico. Poi ascoltate a digiuno i canti gregoriani, ricopiate da amanuensi i Fioretti e le Regole benedettine e flagellatevi con un libro magro e tosto su san Francesco di Cacciari (o quello di Agamben): non è mistico ma vi trasporta dal profano al sacro.
Poi bussate a un convento e vi sarà aperto. Vivrete l'esperienza intensa del silenzio, della vita essenziale, in cella e in chiostro, della preghiera, anche solo altrui, del cibo scarso e vero, della solitudine e della comunità, ambedue in pienezza. Lo dico per esperienza. Al passaggio dei 50 anni, anziché festeggiare, spensi il cellulare e all'insaputa di tutti mi ritirai in un convento di benedettini.
Fu un'esperienza piena e dura, quei pochi giorni mi parvero mesi.
Quei pasti insieme ma in silenzio, solo il rumore delle posate, le preghiere all'inizio e le letture alla fine, le messe mattutine e vespertine, le celle spoglie. Quando poi torni al mondo ne gusti i sapori che davi per scontati, cogli le sue bellezze e le sue vanità; ma con distacco, come se rientrassi in una fiction dopo aver vissuto per poco nella vita vera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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