Popolare Lodi convince Cardia Ok Consob all’Opa Antonveneta

Benetton, Mion e Folco lasciano il cda di Padova. Il gruppo: «Non occorrono staffette»

Massimo Restelli

da Milano

Gianpiero Fiorani convince Lamberto Cardia e riavvia la marcia di Bipielle verso Antonveneta. Dopo oltre un mese di braccio di ferro nel quale Abn Amro e la Popolare di Lodi si sono sfidate a colpi di rilanci, la Consob ha infatti dato il via libera all’offerta mista valutata 27,5 euro con cui Fiorani conta di conquistare l’istituto padovano. Completate le ultime verifiche sul carattere «migliorativo» dell’Ops (più volte rimaneggiata), la Commissione ha rotto gli indugi ieri sera rimettendo così il destino del matrimonio da cui nascerebbe la quinta realtà creditizia del Paese nelle mani di Bankitalia.
Nello scorse settimane la Vigilanza aveva bloccato l’orologio autorizzativo e inviato una squadra di ispettori a Lodi, ma anche in questo caso i tempi per conoscere il verdetto appaiono stretti. Tanto che Bpl dovrebbe procedere già oggi alla pubblicazione del prospetto così da rispettare i tempi tecnici per confezionare un’offerta «concorrente» a quella di Abn Amro (26,5 euro in contanti) che scadrà il 6 luglio. Una volta ricevuto l’imprimatur di Antonio Fazio, che ha già escluso qualsiasi problema dal punto di vista della concorrenza, Fiorani ricostruirà il doppio binario (oltre all’Ops, l’Opa obbligatoria da 24,47 euro) su cui corre l’avvicinamento a Padova, valorizzata quasi 8 miliardi (7,69 miliardi la capitalizzazione ieri in Piazza Affari). La partita dipenderà tuttavia anche dai riscontri avviati dalla Vigilanza in Antonveneta, al centro ieri di una giornata calda.
Malgrado la riunione fosse stata definita di routine, Gilberto Benetton, Gianni Mion (rispettivamente presidente e ad di Edizione Holding) e Giancarlo Folco hanno infatti dato l’addio al consiglio con una mossa da ricollegare al precedente disimpegno azionario a favore di Lodi. Si assottiglia così il vertice di Antonveneta, quattro consiglieri sono di area Abn, che tra poco sarà chiamato a esprimersi sull’Ops lodigiana (previsto anche il premio di un euro per i soci più fedeli). Il primo a raffreddare la prospettiva di un avvicendamento, come ha poi confermato il gruppo, è stato Gilberto Muraro: «Non abbiamo preso nessuna delibera in merito a eventuali cooptazioni. Ma a mio parere, essendo l’assemblea in vista non ne vedo la necessità, almeno così si fa nelle imprese», ha esordito il manager che siede in cda come indipendente ma è considerato vicino alle posizioni degli olandesi. Il problema passerà quindi ai soci che il 25 luglio (27 in seconda convocazione) saranno chiamati a scegliere il board dopo che il tribunale ha cancellato il cda targato Lodi, cui la Consob aveva contestato l’azione di «concerto».


Il fronte raccolto attorno a Bpl controlla da tempo la maggioranza di Antonveneta ma gli occhi sono puntati sul responso del Tar all’esposto di Abn che ha ingaggiato una battaglia legale escludendo qualsiasi rilancio della propria Opa (ferma 0,1242% del capitale). Cui si aggiungono i riflessi dell’eventuale convocazione del Cicr, il comitato interministeriale cui spetta la vigilanza sul mondo del credito e del risparmio.

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