Prima le ha strappato volto e bellezza, poi lha guardata spegnersi in un rantolo di sangue. È morta così la 33enne Suzanne Tamim, senza più voce, senza più viso, le due uniche certezze di una vita breve e incompiuta. Chi seguiva il suo recente silenzioso trasferimento dallEgitto, chi lha trovata lunedì in quellappartamento al 22° piano dellesclusiva Marina di Dubai le aveva giurato una morte atroce. Una morte regalata con sadico compiacimento rigirandole una lama tra le guance, strappandole quei profondi occhi verdi, martoriando quelle labbra carnose. Una morte da film dellorrore, nemesi di una vita «sfacciata», in bilico tra successo e scandali.
Inizia tutto nel 1996. Il suo debutto nel più popolare concorso televisivo per nuovi talenti fa innamorare il Libano. Tutto il Paese parla di quei due occhi di smeraldo, di quel volto da gatta annoiata, di quel corpo flessuoso. Ma Suzanne è anche brava. A 19 anni passa dalle melodie della canzone tradizionale araba a quelle sensuali e sguaiate del nuovo pop libanese. Il successo è a un passo. Suzanne non ascolta i manager, non rispetta i contratti, scompare in Francia, riappare nel 2002, si sposa, divorzia pochi mesi dopo. Il suo manager laffida ad Adel Maatour, uno dei più famosi produttori musicali del Medioriente. Adel la rilancia, la sposa e le impone un contratto capestro di 15 anni. I guai arrivano molto prima. Lei conquista le platee, ma anche molti cuori. Il geloso marito le spegne i riflettori, le impone di chiudere la carriera e accendere il focolare domestico. Lei rifiuta. Lui grazie a unordinanza dei giudici cancella ogni sua esibizione in patria e allestero. La denuncia per truffa, frode e sottrazione di fondi. Lei risponde imbarcandosi in una serie di concerti europei, ma alla fine anche il nuovo produttore si sbarazza di lei, chiedendole 500mila euro di danni.
A casa va anche peggio. In Libano lex marito accusa Suzanne di aver pagato un sicario per farlo uccidere. Inseguita dalle accuse, la cantante si nasconde al Cairo, dove il padre viene sorpreso mentre tratta una partita deroina. Per qualche anno la sua voce si spegne. La sua bellezza scompare dalle scene. Riemerge soltanto nel 2006 per dedicare la canzone «Amanti» al premier Rafik Hariri ucciso lanno prima in un attentato. Poi di nuovo lesilio e la fuga. Fino allorrore di quellultima disumana punizione.
La giovane era stata vista lultima volta tra domenica e lunedì.
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