Il portavoce vaticano: «È stato il Papa a decidere di andare in tv»

Padre Lombardi: è stata una scelta personalissima. E aggiunge: «la novità sono i quesiti che arrivavano da gente comune: sono le domande che tutti si pongono»

Nessuna strategia comunicativa, solo il desiderio e la volontà del Papa di dialogare in modo diretto con le persone che non hanno di solito questa possibilità. È padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, a commentare il giorno dopo la trasmissione tv «A sua immagine» che ha visto come ospite straordinario Benedetto XVI.
«Quella del Papa è stata una decisione personalissima: è stato lui a dire di sì, mostrando grande attenzione per i quesiti della gente comune» osserva padre Lombardi. E assicura che nonostante l'attenzione di molti osservatori si sia concentrata sul «papa comunicatore», non è certo per motivi mediatici che il Pontefice ha detto sì alla proposta giunta dalla trasmissione tv. A convincerlo «è stata la possibilità di aprire un dialogo con la gente sulla figura di Gesù, che rappresenta anche il centro delle sue riflessioni».
Padre Lombardi osserva ancora: «La capacità di Benedetto XVI di dare risposte semplici, limpide e profonde è nota ed è una delle doti che gli viene riconosciuta, da un punto di vista comunicativo. Del resto, già nella sua attività di professore, di conferenziere e poi come Pontefice, specialmente durante i viaggi, ha avuto molte occasioni per dialogare e per sottoporsi a domande. La sua capacità di sintesi e insieme di profondità e chiarezza, utilizzando immagini che aiutano la comprensione da parte della gente comune, è risaputa».
Il fatto che il Papa abbia accettato di parlare in televisione con queste modalità rappresenta, però un inedito. «Certo - ammette il portavoce vaticano - non era una situazione abituale. Ma Benedetto XVI è disponibile a muoversi nel modo che il mondo della comunicazione oggi richiede. Non esita. È sempre stato aperto rispetto al mezzo televisivo, anche perché, inevitabilmente, vive con la tv addosso».
La specificità di quest'ultima occasione, osserva Lombardi, è un'altra e sta nel fatto che le domande a cui il Papa ha risposto riguardano Gesù e sono state poste nel giorno del Venerdì Santo: «Credo che il Papa abbia accolto volentieri la richiesta arrivata da «A sua immagine» proprio per questo: la figura di Gesù rappresenta il centro della sua personale riflessione, è il fulcro dei suoi libri, e la trasmissione è in continuità con questa sua passione per la figura di Cristo».
Lombardi sottolinea poi un altro aspetto: «Le domande sono arrivate da un pubblico eterogeneo, da persone molto diverse tra loro, e riguardavano i grandi temi della fede, del dolore, della vita: quesiti che tutte le persone si pongono. Benedetto XVI ha grande attenzione per i dubbi dell'uomo comune. Questo è molto chiaro anche nel libro-intervista scritto dal giornalista tedesco Peter Seewald, "Luce del mondo"».
Il portavoce della Santa Sede risponde anche alle critiche sull'impostazione della trasmissione. «Non giudico la gestione della trasmissione: non spetta a me dare giudizi. Quel che conta è il contributo del Santo Padre e il modo in cui è stato recepito: le sue parole hanno suscitato un'eco internazionale».

Le immagini del Papa sono state richieste dalle maggiori agenzie e circuiti internazionali: Eurovisione, Reuters, Ap, le grosse emittenti cattoliche come la francese Kto, la statunitense Ewtn e la spagnola Popular Tv.

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