Il portiere numero uno? Non è da Pallone d’Oro

ZERO Era dall’85 che nessuno dei nostri veniva selezionato. Ma che ha fatto Ribery più di Gigi?

Il portiere numero uno? Non è da Pallone d’Oro

di Marco Lombardo
Eccoli qua: Arshavin, Benzema, Casillas, Ronaldo, Diego, Drogba, Dzeko, Eto’o, Fabregas, Torres, Forlan, Gerrard, Giggs, Gourcuff, Henry, Ibrahimovic, Iniesta, Julio Cesar, Kakà, Lampard, Maicon, Messi, Luis Fabiano, Ribery, Rooney, Terry, Vidic, David Villa, Xavi e Yaya Tourè. Manca qualcuno? Sì, infatti, manca un italiano. E soprattutto manca quell’italiano: Gigi Buffon.
Insomma: è vero che la classifica del Pallone d’Oro è assolutamente sindacabile e che in fondo vale quello che vale. Ma la lista dei candidati al premio di miglior giocatore del continente pubblicata ieri da France Football fa a pugni con il buon senso, perché il portiere numero uno al mondo - a pari merito direi con Julio Cesar - non può essere dimenticato. E la sua assenza non può essere solo una dimenticanza. Certo, dicono: Buffon quest’anno non ha vinto nulla, mentre - ad esempio - Casillas quantomeno con la Spagna è arrivato al mondiale vincendo dieci partite su dieci. Vero. Però se contiamo solo i risultati non mi sembra, tanto per dire, che Ribery abbia fatto sfracelli, né con il Bayern, né tantomeno con la Francia che il Sud Africa ancora se lo deve sudare. E se vogliamo nella sfida di Champions contro la Juve quel pallonetto lì non è riuscito a metterlo in porta. Dunque? Dunque Ribery è francese: possiamo noi pretendere che resti fuori dai trenta?
In pratica: l’assenza di Buffon dai migliori d’Europa sa tanto di sgarbo, praticamente di buffonata. Altro discorso invece è la mancanza assoluta di italiani, cosa che non capitava dal 1985, ovvero - guardacaso - giusto tre anni dopo essere diventati campioni del mondo. E qui la discussione coinvolge anche Marcello Lippi, il nostro ct che dopo i fischi di Parma ha sfoderato la sua incazzatura (pardon, ma l’ha detto lui) per ribadire che noi siamo quelli di Germania 2006.
Guardando la sua nazionale però si fa più fatica a controbattere alle amnesie dei cugini d’Oltralpe: saremo anche un gruppo straordinario, ma di solisti se ne vedono pochi. Anzi, se ne vede uno che però in nazionale non ci mette piede. E anche il campionato, in verità, non aiuta: l’altra sera, dopo il 5-0 di Marassi, in redazione si è scatenata una discussione su chi possa davvero mettere in discussione lo scudetto dell’Inter, da ieri sola in vetta alla classifica. E la risposta è, allo stato attuale per carità, nessuno. Nessuno ha la forza e l’organico dei nerazzurri, nessuno ha dimostrato di avere la continuità necessaria, nessuno ha giocatori così determinati. L’Inter sì, solo che di italiani lì ce ne sono pochini.

Ovvero: ci sarebbe Balotelli: possiamo considerarlo? Dopo Genova diremmo di sì, ma con SuperMario non si sa mai.
Per cui ci resta quello zero nella lista dei trenta e quella sensazione che però almeno uno andava inserito. Cari cugini francesi: mi sa che ne riparleremo. Magari ai mondiali (se vi qualificate).

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