Il porto esce dalla crisi: i comitati protestano, i lavoratori scioperano

Ripartono i traffici, gli spedizionieri «vedono» la fine della crisi, servirebbero sempre più spazi in porto. E i genovesi cosa fanno? Protestano perché non vogliono i container a Prà. Stazioni Marittime attirano l’attenzione di un colosso della crocieristica come Royal Caribbean. E i dipendenti di Stazioni Marittime che fanno? Scioperano. Bloccano gli straordinari.
E ovviamente c’è chi sta al gioco, cavalcando la protesta ma mantenendo il ruolo di amministratore. È accaduto ancora ieri mattina, in occasione della protesta organizzata davanti a palazzo San Giorgio dai comitati del ponente che hanno annunciato una grande manifestazione per settembre. La loro richiesta è sempre la stessa: la rimozione dei container dalla «fascia di rispetto» di Prà, invocando una maggiore vivibilità dei quartieri. Il sindaco Marta Vincenzi e il presidente dell’Autorità Portuale Luigi Merlo li hanno immediatamente incontrati. «Per noi è importante che il sindaco abbia deciso di farsi portavoce delle nostre richieste - esulta Arcadio Nacini, leader dei comitati ma contemporaneamente consigliere comunale di Sel - Le parole però non bastano e attendiamo fatti concreti. A settembre siamo pronti a scendere di nuovo in piazza». Chissà che il porto alla ricerca di spazi e di sviluppo non accolga le richieste dei comitati e per prima cosa si preoccupi di ridurre i container movimentati per togliere quelli di Prà. Intanto anche il Comitato portuale, nel corso della seduta, ha dato audizione al vice presidente del Municipio Ponente, Rose Mornè.


A Stazioni Marittime, per convincere un’importante società come la Royal Caribbean a investire su Genova e dare nuova forza allo scalo, i sindacati Rsu dichiarano «da lunedì primo agosto, lo stato di agitazione. Contestualmente, è stato deciso anche il blocco di tutte le prestazioni straordinarie». per colpa del «clima venutosi a creare nei confronti dei lavoratori».

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