Portogallo-Olanda: i 4 espulsi diventano 5 Blatter caccia l’arbitro

Claudio De Carli

Sedici ammoniti, quattro espulsi, Cristiano Ronaldo azzoppato e sostituito, scarpe in faccia come torte e per completare il giro un giovane a Lisbona ha scalato la statua di Marques de Pombal, è caduto e ha ferito una ragazza. Un record totale e mondiale di cartellini con il colonnello Sepp Blatter che ha espresso il personalissimo amaro giudizio: «Ivanov avrebbe dovuto ammonire anche se stesso». Difficile che il russo Valentin Ivanov abbia ancora grosse occasioni per fischiare: «L’arbitro non è proprio stato all’altezza dei calciatori - ha precisato il presidente Fifa - eppure non era difficile, fra loro è mancato anche il fair play». Se non è una bocciatura di Ivanov, è almeno un giudizio severissimo.
Marco Van Basten non ha mai trovato sponda migliore da quando giocava con Gullit: «Questo Ivanov ha creato tanto di quel caos che era diventato impossibile creare calcio. Nel secondo tempo al posto dei canonici 45 minuti ne sono stati effettivamente giocati solo venti. Il resto era riempito da calciatori sdraiati per terra». Una volta si diceva che match come Portogallo-Olanda erano partite maschie, adesso è colpa dell’arbitro che non sa tenere in piedi i giocatori e in pugno la partita. È il calcio che si evolve e infatti Van Basten ha già annunciato che conserverà gelosamente il filmato di Portogallo-Olanda come materiale didattico in vista degli Europei del 2008. Titolo della videocassetta a piacere, del resto è stata veramente la partita che ha fatto compiere un salto di qualità al noiosissimo mondiale tedesco, fino a quel punto privo di quelle «care scene di robusta violenza» che noi tutti attendiamo con ansia.
Grazie a Portogallo-Olanda, Germania 2006 ha ricevuto una bella impennata con inevitabiloe record, quello dei cartellini. Nelle 52 partite disputate fino a lunedì sera sono già stati estratti 23 cartellini rossi, una raffica al confronto dei due precedenti mondiali a 52 squadre di Francia e Corea-Giappone che si erano fermati a 22 e 17. Tre partite su tutte a determinare il primato: Croazia-Australia (con l’inglese Graham Poll che dopo aver mostrato tre cartellini gialli a Josip Simunic prima di espellerlo non arbitrerà più in questo mondiale), Italia-Stati Uniti e Portogallo-Olanda, record nel record.
Con Felipe Scolari che ha aggiunto un carico da undici alle critiche sull’operato arbitrale: «Gli errori si possono anche accettare, ma non il cartellino rosso che ha ricevuto Deco. Ivanov ha le sue colpe, ma Van Basten ha dimostrato di non sapere che cosa sia il fair play. Deco è stato espulso per doppia ammonizione, ma il primo giallo è il frutto di un comportamento scorretto degli olandesi». Scolari accusa gli arancioni di non aver tenuto fede alle regole Fifa sul fair play. All’origine c’è l’episodio al minuto 73 della partita, quando Ivanov ha fermato il gioco per infortunio del difensore portoghese Ricardo Carvalho. In quel momento Deco era in possesso del pallone. Il fair play vuole che alla ripresa del gioco, la palla venga restituita alla squadra che è stata danneggiata dallo stop improvviso, in questo caso i portoghesi. Ma gli olandesi, in svantaggio di un gol, anziché ridare la palla ai lusitani, sono partiti in avanti con Heitinga: «Spronato - precisa Scolari - da Van Basten». L’entrata di Deco su Heitinga ha scatenato il primo giallo: «Se esiste un documento di fair play - ha urlato Scolari -, è il momento che la Fifa lo faccia valere e mostri al mondo che quell’espulsione non era giusta».


Il documento Fifa sul comportamento corretto in campo esiste veramente, Scolari ha il nastro ma deve avere un’accortezza per ottenere la riabilitazione di Deco: mostrare solo il minuto 73 della partita e cancellare il resto della registrazione.

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