Giacomo Legame
La questione dei poteri speciali per il traffico e la mobilità concessi a Roma arriva in consiglio comunale, che ne discuterà durante la seduta di oggi. Dopo che il 4 agosto scorso il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza nella capitale fino al 31 dicembre 2008, cresce lattesa per lordinanza del governo che detterà le nuove prerogative del sindaco Veltroni. Così come avvenne per i primi cittadini di Milano, Catania e Palermo infatti, sarà questultimo a essere nominato commissario delegato per la gestione dellemergenza traffico. E lattribuzione dei poteri speciali dovrebbe significare in concreto snellimento della burocrazia e procedure più rapide per la realizzazione, ad esempio, di nuove pedonalizzazioni, corsie preferenziali, Ztl, acquisto di mezzi a basso impatto ambientale, parcheggi di scambio e corridoi della mobilità per il trasporto pubblico.
Ma in vista della discussione odierna è gia cominciato il confronto tra maggioranza e opposizione. «Finalmente per Veltroni finisce lalibi - commenta il capogruppo capitolino di An, Marco Marsilio - per cui a Roma non si risolvono problemi strutturali perché non ci sono poteri sufficienti. Anche durante il Giubileo i poteri speciali ci sono stati, cerano soldi eppure alcune opere non sono state costruite. E ancora, basta pensare alla chiusura dellanello ferroviario: non cera bisogno di poteri speciali per espropriare e spostare capannoni artigianali. Se in 12 anni non è stato fatto è perché i sindaci che si sono susseguiti non hanno avuto la volontà politica e non lo hanno ritenuto una priorità, dedicandosi piuttosto allAra Pacis». «Il nostro sospetto - continua Marsilio - e che si voglia usare il grimaldello del traffico per conferire a Veltroni anche poteri in tema di urbanistica, come cambi destinazione duso e varianti al piano regolatore. i poteri dovranno essere solo sul traffico, il resto deve essere oggetto della legge su Roma Capitale: il governo si sbrighi a farla come aveva promesso».
Per il consigliere di Fi, Davide Bordoni, «oltre ai poteri speciali servono anche risorse economiche e concertazione con il governo. I problemi esistono, avere qualche delega che consenta di tagliare procedimenti lunghi è importante soprattutto per la questione parcheggi ma non bisogna perdere di vista lobiettivo dello status di Roma Capitale». Nella maggioranza invece, il capogruppo dellUlivo, Giuseppe Battaglia individua lobiettivo principale dei nuovi poteri nel «favorire lutilizzo del trasporto pubblico a tutto vantaggio rispetto a quello privato. È possibile farlo, basti pensare che lunedì - oggi, ndr - in Consiglio si parlerà del parcheggio del Pincio che nasce proprio con lidea di liberare il centro dalle vetture per pedonalizzarlo, servendosi però di un punto dove lasciare la propria automobile». Unaltra vicenda, quella del parcheggio del Pincio, che sarà oggetto del contendere in aula Giulio Cesare, con lopposizione pronta a battersi per «rendere meno invasivo e dannoso il progetto», come annunciato da Federico Guidi (An) nei giorni scorsi.
Da registrare infine, sempre sulla questione dei poteri speciali, la voce fuori dal coro del capogruppo di Rifondazione comunista, Adriana Spera: «Se a quelli sul traffico si aggiungono anche i poteri sullurbanistica non sono più daccordo. Perché ciò toglierebbe al Consiglio lultima prerogativa che gli è stata lasciata dal Testo unico degli enti locali, con grave danno per la democrazia partecipata».
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