Roma

Poteri speciali a tutti, tranne che ai vigili

Patricia Tagliaferri

All’incontro che si terrà questa mattina, stabilito dall’assessore comunale alla Mobilità Mauro Calamante per indicare ruoli e competenze delle società che potranno avvalersi dei poteri speciali sul traffico attribuiti al sindaco, ci saranno tutti, amministratori delegati e presidenti di Atac, Sta, Trambus, Me.Tro, Roma Metropolitane, Ama. Tutti tranne colui che più di ogni altro avrebbe avuto il sacrosanto diritto di esserci, cioè il comandante della polizia municipale Aldo Zanetti. Proprio lui, al quale l’ordinanza concordata tra Veltroni e il presidente della Regione Piero Marrazzo che conferisce al sindaco di Roma questi poteri straordinari sulla mobilità attribuisce, al punto 9 dell’articolo 1, «il compito di sovrintendere e coordinare le attività di tutti gli operatori». Dove per «operatori» si intende ausiliari del traffico e vigilini in forze in quasi tutte le società in questione.
L’illustre assenza non è sfuggita a Gabriele Di Bella, segretario romano del Sulpm, che sulle convocazioni fatte via fax da Calamante (la comunicazione è stata inviata per conoscenza anche al capo di Gabinetto Maurizio Meschino, ndr) è piuttosto critico. «Prima di sapere se Berlusconi autorizzerà la concessione dei poteri speciali - attacca il sindacalista - già si sono riuniti per spartirsi la torta». E già perché Di Bella proprio non digerisce l’avanzare dei privati in un settore, quello del traffico, che dovrebbe essere di competenza esclusiva dei vigili. Invece, stando al sindacalista, si starebbe verificando esattamente il contrario. «Il Comune - sostiene Di Bella - ha prima creato una situazione di emergenza. Veltroni smentisca che non si è bloccato volutamente il piano assunzioni, visto che attualmente siamo sotto di 2.000 unità. È arrivato il momento che tiri giù la maschera: dare poteri speciali a Roma vuol dire dare più potere a soggetti privati. E dove? Non nella fase della prevenzione, come sarebbe auspicabile, ma della repressione, che è quella che porta i soldi in cassa». Di Bella si chiede come mai il comandante del Corpo, che è quello che dovrebbe coordinare l’esercito degli ausiliari, non sia stato convocato. Una dimenticanza? Non proprio, a suo dire. «Vogliono esaminare il pacchetto - continua - per poi far passare il provvedimento durante l’estate. Ma noi non andremo in ferie, come lo scorso anno quando abbiamo evitato la privatizzazione dell’ufficio contravvenzioni. Rimarremo per opporci alla privatizzazione delle nostre funzioni. Il sindaco ci spieghi perché spinge verso i privati: dopo che per 4 anni l’amministrazione non ha fatto nulla per indire un concorso per l’assunzione di nuovi vigili, ora Trambus e le altre società faranno un piano di reperimento di personale senza passare attraverso alcun concorso». Di Bella annuncia battaglia: «Nell’imminente assemblea delle 180 Rsu del Comune sarà presentata una mozione di sfiducia nei confronti dell’amministrazione e delle politiche in materia di lavoro messe in atto negli ultimi anni in cui si è registrato un calo della pianta organica di oltre 5mila unità dei dipendenti comunali a vantaggio dell’esternalizzazione di funzioni che dovrebbero essere svolte all’interno della Municipale, un Corpo che inspiegabilmente questo sindaco, con alchimie giuridiche e richieste di deroga a precise leggi dello Stato, cerca di spostare verso i privati. Abbiamo già scritto a Berlusconi, ai ministri Castelli e Pisanu e per conoscenza a Marrazzo, per chiedere l’intervento urgente del governo perché è evidente che sulla carta si usa il Corpo dandogli veste centrale, mentre nei fatti si sta accelerando il processo di privatizzazione con evidente depauperamento dei nostri poteri. Più si dà forza agli ausiliari, più si potrà dire che servono meno vigili. Non solo.

Gli introiti delle multe ora sono in parte destinati alla previdenza e alle tecnologie della polizia municipale, ma se le multe le faranno altri queste risorse andranno altrove».

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