Prada Il futuro? È nello stile da lavoro

Passerella e luci ricavate da griglie di metallo termosaldate, opera dell'architetto Rem Koolhaas, erano perfetti ieri sera per mettere in scena la sofisticata rilettura del minimalismo anni Novanta di Miuccia Prada attraverso colori definiti industriali, dal blu all'azzurro al bianco con flash di arancio e verde, di una collezione perfetta dedicata a una classe operaia che non va in Paradiso ma si appropria di nuovi codici d'eleganza. Tra giacche serrate sul corpo e pantaloni strettissimi in popeline stretch, T- shirt con il collo marinière e camicie con stampe a righe, è emersa in tutta la sua algida purezza la scarna eleganza delle uniformi da lavoro che rendevano bellissimi i ragazzi dai capelli corti e ordinati, muniti di occhiali da sole con lenti colorate portati al collo come fanno i saldatori con le loro maschere.

Immancabili e di pulizia quasi chirurgica, le bluse quadrate portate su bermuda o pantaloni oversize. Bellissime le stringate di pelle con una piattaforma di tre strati saldati tra loro, quello classico, la corda e poi la gomma micro porosa e le borse in nappa che ricordano i sacchetti portautensili.

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