Cronache

Prandelli apre le porte a Gilardino: «Lo vedo di nuovo sereno»

Prandelli apre le porte a Gilardino: «Lo vedo di nuovo sereno»

Coverciano«Ora lo vedo sereno». Stop. Mittente del telegramma: Cesare Prandelli, Coverciano. Destinatario: Alberto Gilardino, Villa Rostan, Pegli. Il ct della Nazionale non ama parlare dei singoli ma, nel corso del 5° seminario di aggiornamento per giornalisti sportivi organizzato dalla Figc e dall'Unione Stampa Sportiva, non si tira indietro davanti a una battuta sul bomber rossoblù. Domanda secca: «Qualche mese fa disse che se Gilardino si fosse impegnato, per lui le porte della Nazionale si sarebbero riaperte». «Quelle porte non sono mai state chiuse – assicura il ct -. Dissi che l'ultima volta che l'avevo convocato non l'avevo visto sereno. E nessuno mi chiese perché». Lo chiediamo adesso: perché? «No, no. Ma adesso lo vedo sereno...» Un sorriso e il discorso finisce qui. Restano quei puntini di sospensione. Prandelli dribbla ogni approfondimento, ma per uno che non ama lasciarsi andare a frasi ad effetto, la frase è più che chiara. Le prestazioni del bomber rossoblù non possono essere passate inosservate al ct. Che tra l'altro sembra voler riprendere proprio le parole tanto discusse che accompagnarono il passaggio di Gilardino al Genoa. «Gli si era spenta la luce», disse Delio Rossi per giustificare la scelta della società viola di cederlo. «Non mi si era mai spenta nessuna luce», replicò il Gila. Resta il fatto che quell'interruttore, da quando il bomber è al Genoa, si trova perennemente sull'«on». E Prandelli non può negare che quella luce ora si stia facendo sempre più abbagliante. Di tutt'altro tipo, ma ugualmente nitida, è stata la luce accesa da un altro genovese nel corso del seminario Ussi-Figc a Coverciano. Andrea Traverso, genovesissimo, responsabile Uefa per le licenze, ha spiegato ieri nel dettaglio come potrebbe cambiare il calcio europeo con l'applicazione delle nuove norme sul fair play finanziario. L'Uefa ha deciso di controllare e sanzionare quelle società che dovessero continuare a spendere più delle risorse disponibili. E molti tifosi di Genoa e Sampdoria che sognano lo sceicco o lo zio d'America dovrebbero imparare ad apprezzare l'importanza di poter contare su una società sana. Che al limite compra e vende molto, ma ha già imparato ad autofinanziarsi.
Dopo la «lezione», Traverso ha trovato il tempo per concedersi una piccola confessione tutta genovese: «Sì, sono un cuore rossoblù, anche se vado poco allo stadio ovviamente.

Spero che a maggio abbia bisogno di ottenere la licenza Uefa».

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