di Ferruccio Repetti
Prima, un ristoratore - uno dei grandi ristoratori, che hanno fatto e fanno scuola a Genova - si lamenta perché «a Eataly, tempio dichiarato delleccellenza enogastronomica, si serve in tavola pesce surgelato». Poi, più di recente, un consumatore-cliente che va a mangiare al ristorante «Il Marin» e trova qualcosa da eccepire non sul menù, ma «sul sistema di pagamento, che pare non irreprensibile». Insomma, il nuovissimo punto di riferimento al Porto Antico, Eataly, creatura di quelleccellente imprenditore che risponde al nome di Oscar Farinetti, guru del business declinato «a sinistra», finisce in qualche modo nel mirino. Tutto questo, al di là dellindubbio successo ottenuto in questi primi giorni dallapertura, in termini di presenze e qualità delle proposte offerte sugli scaffali dellalimentare e sulle tavole di ristorazione.
Andiamo per ordine: il ristoratore, che è uno di quelli che: «Ho sempre bisogno di imparare da tutti, e quindi vado a vedere come se la cavano i colleghi», dunque, lui va a Eataly - che è un po parente di Slow Food e Slow Fish - e scopre che, «mentre si fa promozione di pesce freschissimo, poi si serve anche quello che ha subìto labbattimento di temperatura». Nessuna censura dal punto di vista alimentare, per carità, e neanche da quello della correttezza di informazione: la presenza di eventuale prodotto surgelato è dichiarata espressamente. «Ma mi sarei aspettato qualcosa di diverso - confessa il nostro re degli chef - visti anche il target della clientela cui ci si rivolge e la professione di alta cucina».
Secondo rilievo: è quello di un altro lettore del Giornale che si siede al «Marin» e si dice ampiamente soddisfatto. Ma al momento di pagare si vede presentare un «preconto». E sinfuria: «Il ristorante è veramente molto bello, cucina a vista, tavolo fronte mare, ho mangiato molto bene, buono il servizio. Però il foglietto che mi hanno presentato - scrive sempre il lettore - poteva anche essere scambiato per una ricevuta... Avrei preferito cento, mille volte il classico conto scritto a mano su un foglio di carta».
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