Il prefetto: Roma-Napoli a porte chiuse

Partite in tv, stadi scomodi, violenza, biglietti costosi: la gente sta a casa

Era nell’aria, ma è pur sempre una decisione clamorosa. Il ritorno degli ottavi di coppa Italia tra Roma e Napoli, previsto per il pomeriggio di mercoledì 11 gennaio, si giocherà all’Olimpico a porte chiuse. Lo ha deciso il Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico presieduto dal prefetto di Roma, Achille Serra. «A Napoli - ha spiegato il prefetto - ci sono stati incidenti molto gravi e anche minacce reciproche delle due tifoserie del tipo: ci rivedremo a Roma. Ecco perché abbiamo optato per le porte chiuse, una decisione che non provocherà danni alle società perché c’erano previsioni di pochi spettatori, ci sarà la diretta tv e il risultato, dopo il 3-0 per i giallorossi nell’andata, appare scontato». La scelta del prefetto, che sempre per problemi di stadio ha vietato anche Guidonia-Angri, appare legittima (ma la Roma non ha gradito e, a tutela dei tifosi, si farà sentire in Figc).

Nell’andata gli ultrà del Napoli scatenarono la guerriglia tra le strade, bruciando macchine e assediando perfino il commissariato dove erano stati fermati alcuni loro compagni. La giustizia sportiva si limitò a un’ammenda di 12.500 euro al Napoli. Per il ritorno, Serra preferisce mettere le mani avanti.

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