RomaNiente tasse in più. Anzi, «il nostro obiettivo è quello di ridurle». E le pensioni? «Nessun intervento sullentità» e «sono tutte tutelate e garantite». Semmai, «chiediamo solo a chi si appresta ad andarci di restare un po di più» al lavoro. Così come ai dipendenti pubblici,«i cui redditi sono aumentati rispetto a quelli privati» e che «non rischiano di andare in cassa integrazione, essendo tutelati dal posto pubblico», chiediamo «un atto di responsabilità particolare per risanare lo Stato». Allindomani del via libera in Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi scende in sala stampa, affiancato da Giulio Tremonti, per illustrare i punti chiave di una manovra che «non è un tradizionale aggiustamento dei conti». Daltronde, non lo è di certo la situazione economica, a causa di una «crisi provocata dalla speculazione e diversa da tutte le precedenti», che riguarda tutti i Paesi europei.
Anche per questa ragione, sottolinea il premier, che approfitta dellincontro con i giornalisti per smentire attriti con il ministro dellEconomia (solo «dialettica, come è logico che ci sia», ma «non cè stato un momento in cui si sia saliti di tono, che si possa definire contrasto profondo di idee o scontro, che non cè mai stato»), le critiche arrivate sono dunque «lontane dalla realtà». In questo quadro, spiega il Cavaliere, «la migliore ricetta è la riduzione della spesa pubblica e della presenza dello Stato nelleconomia». È «questo lobiettivo da raggiungere». Anche a causa delle «responsabilità dei governi consociativi del passato e di quello della sinistra che ha attribuito alle Regioni un potere di spesa sulla Sanità sganciato da ogni vincolo di responsabilità». Una riforma «approvata con 4 voti di scarto e rivelatasi dissennata, che ha fatto esplodere la spesa sanitaria, soprattutto in molte Regioni del Centro-Sud».
Ad ogni modo, quelli varati dal governo sono «provvedimenti equilibrati e inevitabili». Equilibrati «perché si chiede di più a chi ha evaso di più», inevitabili «perché lItalia, al pari di altri Paesi della vecchia Europa, sta vivendo al di sopra delle proprie risorse». E poi, «la nostra è una manovra europea, i sacrifici richiesti sono indispensabili per difendere la nostra moneta». Per capirci, «difendere leuro significa salvare il nostro Paese, la sfida è questa». È stata «chiesta» dallEuropa, e «siamo tenuti a mantenere gli impegni». Un motivo in più per ricordare lappello lanciato dal capo dello Stato: «Ringrazio il presidente Napolitano per lesortazione ad una manovra condivisa. La facciamo nostra: siamo tutti nella stessa barca, che andrà avanti e supereremo anche questa situazione. Io sono un inguaribile ottimista e ne sono convinto».
Da Napolitano a Tremonti: «Voglio ringraziarlo in maniera particolare, perché è costretto molto spesso a dire una sfilza continuativa di no per il bene comune e per mantenere il rigore dei conti pubblica. Al ministro piacerebbe dire sì, ma il ruolo e la responsabilità glielo impongono di dire no». Quindi, aggiunge Berlusconi, «questa manovra dimostra che lItalia è in mani sicure e che cè un governo fatto da una squadra di persone responsabili. Una squadra che ha un modo efficace di lavorare e che in ogni situazione, anche quella che impone dei sacrifici, è in grado di rispondere responsabilmente. Sono molto soddisfatto di come ci siamo comportati di fronte a questa difficile situazione».
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