Il premier a Napoli: "Il voto agli immigrati non è nel programma"

Il Presidente del Consiglio: "Non c’è alcuna iniziativa legislativa su questo tema all’ordine del giorno". E sui teppisti nel calcio: "Non ci sarà tolleranza, lo Stato tornerà a fare lo Stato". Voto agli immigrati, dì la tua sul blog

Il premier a Napoli:  
"Il voto agli immigrati 
non è nel programma"

Napoli - Il diritto di voto alle elezioni amministrative per gli immigrati regolari da lungo tempo residenti in Italia non è «un tema in agenda» perché non è contenuto nel programma del Popolo della libertà. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, esclude qualsiasi possibilità di approvazione della proposta del leader del Pd, Walter Veltroni, e sulla quale il presidente della Camera, Gianfranco Fini, mercoledì scorso si era dichiarato non pregiudizialmente ostile.

«Questo tema non è nel nostro programma. Fini ha espresso un suo parere», ha spiegato il premier nel corso di una conferenza stampa a Napoli dove ha presieduto un vertice sui rifiuti in Campania. «Non mi risulta che la concessione del voto ai cittadini stranieri sia all'ordine del giorno del Parlamento», ha aggiunto ricordando che Maurizio Gasparri, «presidente dei senatori del Pdl, partito in cui An è confluita» aveva espresso analoghe valutazioni dell'apertura di Gianfranco Fini.

Ma l'ottava visita napoletana del premier aveva ben altro scopo: verificare i progressi compiuti in Campania nella gestione del ciclo dei rifiuti a un mese e mezzo dalla fine dello stato di emergenza. «La grande difficoltà è alle spalle, e ora tutto procede per il meglio», ha esordito Berlusconi sottolineando che «eravamo con il fiato sospeso ma la Campania è rimasta pulita come era il 18 luglio».
In Campania, ha assicurato, ci saranno in futuro discariche sufficienti per tutti i Comuni. Berlusconi, infatti, ha esaminato ieri la situazione di tutti i siti previsti per il conferimento dei rifiuti incontrando anche i sindaci di Andretta, Serre, e Terzino, ancora esitanti nel concedere il via libera. «Terremo conto di quanto ci hanno detto con “passione” e daremo una risposta a giorni», ha aggiunto Berlusconi precisando che «si dovrà verificare se vi sarà un accordo o se dovremo registrare delle rinunce e, pertanto, individuare dei siti alternativi».
Il presidente del Consiglio ha tuttavia puntualizzato che «le discariche di oggi non portano alcun danno all'ambiente» e ha mostrato alla stampa un'immagine computerizzata relativa al futuro del sito di Chiaiano simile alla «montagnetta» di Milano. «Da cicatrici possono nascere parchi», ha concluso anticipando che a giorni sarà indetto l'appalto per il termovalorizzatore di Napoli, mentre la prima linea dell'impianto di Acerra entrerà in funzione già da gennaio.

La presenza a Napoli non poteva sottrarre il premier dal pronunciarsi sugli episodi di violenza commessi dai tifosi della squadra di calcio. «Dispiace - ha rilevato - che per colpa di una minoranza violenta venga ancora deturpata l'immagine di Napoli». Il governo, però, continuerà a seguire la linea della tolleranza zero. «Contro i tifosi violenti - ha ribadito - seguiremo il metodo usato contro i rifiuti: lo Stato riprenderà a fare lo Stato e contro chi confonde il tifo col teppismo non avremo alcuna tolleranza». Perciò nessuna deroga al divieto di trasferte organizzate

Berlusconi, che sul tema si è tenuto sempre in contatto con il ministro dell'Interno Maroni, intende però «copiare» qualche ingrediente della ricetta inglese che ha consentito di frenare le intemperanze degli hooligans. La lotta ai criminali dello sport, però, non deve penalizzare coloro che nel calcio investono come il patron partenopeo Aurelio De Laurentiis. «Non credo sia giusto ricorrere alla responsabilità oggettiva nei confronti della società Calcio Napoli», ha concluso.

Incassato con soddisfazione il via libera Ue alla nuova normativa in materia di sicurezza e impronte digitali («non avevo alcun dubbio, ero certo di questo responso»), Berlusconi ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema che lo avevano duramente criticato per la gestione del caso Alitalia. «Sono frasi che si commentano da sole, destituite di alcun fondamento», ha chiosato.

Ma Silvio Berlusconi è abituato a rompere gli schemi e la visita di ieri non ha fatto eccezione. Il premier poco prima delle 14 ha invitato i suoi interlocutori a un pranzo nella storica pizzeria Brandi di via Chiaia. Cori e ringraziamenti per aver liberato Napoli dalla «monnezza» si sono susseguiti per tutto il tragitto. Durante il quale Berlusconi si è lasciato fotografare accanto a una coppia di giovani sposi suoi fan. «Mi raccomando, picchialo se fa il cattivo», ha scherzato con la neosposa.

E al ritorno ha trovato in prefettura anche un vassoio con dieci granite, portate da un ambulante che voleva un autografo sulla maglietta del fratello, tifoso milanista. Infine, interpellato da un giornalista, il premier ha assicurato il suo impegno a favore del negletto Forum delle Culture di Napoli.

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