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Premier pensa alla piazza: atmosfera avvelenata

Domenica milanese per Berlusconi che prepara la manifestazione di sabato prossimo a Roma: dobbiamo recuperare quattro punti. Gli auguri del capo del governo ai 90 anni di don Verzè: "Arriveremo a 150 anni"

Premier pensa alla piazza: atmosfera avvelenata

Roma - Per qualche ora mette da parte beghe romane, indagini tranesi («solo spazzatura»), sospetti e accuse d’ogni genere. E Silvio Berlusconi si presenta al San Raffaele con il sorriso stampato sul viso. D’altronde, vista l’aria che tira, presenziare alla festa per i 90 anni di don Luigi Verzè, suo amico personale e fondatore dell’ospedale milanese, può voler dire aver trascorso una «bellissima giornata». Va bene così. Perché per un po’ «siamo stati lontani dall’atmosfera avvelenata in cui siamo stati costretti a stare, soprattutto in questi giorni».

Ma le «parole positive» e i «buoni sentimenti» sono passeggeri. Tanto che a pranzo finisce pure per occuparsi dei distinguo di Gianfranco Fini: verso di lui, parole di rispetto, riferiscono alcuni presenti, anche se ognuno - ragiona - è libero di andare dove vuole. Archiviata la parentesi, il Cavaliere torna a meditare sulla road-map da seguire in vista delle Regionali. Così, rientrato ad Arcore, prova a dettare i tempi a un partito che, più di lui, soffre di un’improvvisa ansia da prestazione. Non sarà impresa facile riempire piazza San Giovanni, sabato prossimo: si parte alle 14, si chiude con l’intervento del leader Pdl, in scaletta al momento alle 17. Tanto che in parecchi avrebbero provato a fargli cambiare idea, prospettando le alternative Piazza del Popolo o Pantheon. Non se ne parla, tranne sorprese. Dovrà essere tutto come il 2 dicembre 2006. Quindi, pullman, pendolini e vagoni in Alta velocità per chi cala dal Nord, allo scopo di riempire di nuovo quella piazza ed evitare il flop. E a chi storce il muso - per i pochi giorni di preavviso, senza contare la minore motivazione avvertita nel centrodestra - il Cavaliere continui a rispondere citando Erasmo da Rotterdam: «Le decisioni più rappresentative sono spesso frutto di una lungimirante follia». Anche se ammette, in privato, la perdita di quattro punti nei sondaggi, che però «recupereremo in un attimo».

Insomma, chi lo contatta a cadenza regolare assicura: «È molto determinato nel portare avanti l’ennesima battaglia per la libertà, travalicando lo scenario regionale, per combattere in prima persona la campagna d’odio rilanciata a gran forza. Uno scenario che ricorda molto la sua discesa in campo nel ’94». D’altronde, osserva Osvaldo Napoli, «non ci sono alternative e, come al solito, ci può salvare solo San Silvio...». La mette giù cosi invece Giorgio Stracquadanio: «È evidente che attraverso l’operazione liste, senza dimenticare il capitolo intercettazioni e la nuova Unione costruita da Bersani, si vuol far cadere il governo». E in quest’ottica, «Berlusconi lo ha intuito prima di noi e ha rilanciato la sua iniziativa nell’unico modo possibile: far capire agli elettori la posta in gioco, la libertà, e spingerli a votare contro i golpisti». E «tutti i distinguo, nel centrodestra, sono munizioni per l’avversario».

Intanto, il diretto interessato ragiona sulle sue munizioni. Cosciente delle difficoltà che s’incontreranno nel Lazio, dove il suo nome non comparirà sulla scheda, sempre che gli ulteriori pronunciamenti di Tar e Consiglio di Stato non ribaltino la vicenda. Ma questa è un’altra storia, che fa ancora rima con carte bollate, su cui nessuno vuole più puntare. E allora, il Cavaliere pensa ad intervenire su radio e tv, anche con i 13 spot elettorali (8 già realizzati venerdì, gli altri 5 rimandati a domani), e a riempire l’agenda. Dove è segnata per mercoledì sera la cena con i deputati del Pdl, mentre per giovedì si pensa di inserire una doppia uscita in Campania (Napoli ed Avellino). Venerdì, al Tempio di Adriano, c’è la presentazione del libro (L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio) che raccoglie i messaggi giunti al network forzasilvio.it dopo l’aggressione al Duomo. Settimana prossima, invece, il premier potrebbe recarsi in Puglia e in Piemonte per sostenere Rocco Palese e Roberto Cota (entrambi sotto di uno-due punti), puntando di nuovo sul «voto utile».

Nelle due regioni, i centristi potrebbero fare da ago della bilancia. Non a caso, c’è chi scommette sul messaggio chiave con cui martellerà Berlusconi. Ovvero: andate alle urne per evitare l’astensionismo e non disperdete i consensi dei moderati.

Per capirci, se votate Udc favorite la sinistra.

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