Tutti sapevano tutto, ma finora nessuno ha concluso niente. Linchiesta sul doping amministrativo oggi sembra figlia di molti padri. I giudici di Milano stanno tirando le somme sui coinvolgimenti di Milan e Inter. Saverio Borrelli fa sapere che anche lufficio indagini della federcalcio ha messo mano su quei casi. Peccato, ha soggiunto lex procuratore, avvelenando laria, che il procuratore federale Stefano Palazzi si stia tenendo il malloppo fra le mani da ben cinque mesi. Seguono mugugni, sconcerto, malesseri diffusi, insomma guerriglia. Palazzi che non gradisce le dichiarazioni di Borrelli, la federcalcio che non gradisce tutto, alcuni 007 sorpresi dalle chiacchiere del Capo, lInter che non capisce cosa ne sia venuto fuori da unindagine federale partita (marzo 2006) dalla denuncia di un portierino (Simone Brunelli) in lite con la società per questioni mediche, ma tuttora stipendiato (48mila euro lordi) con contratto fino al 2008. Le domande, ricordano, vertevano soprattutto sui problemi (cure e affini) tra il giocatore e la società che, fra laltro, pagò unoperazione alla spalla di Brunelli, prima di perderne le tracce ed esser chiamata in causa da istanze civilistiche.
La matassa è da sbrogliare. Intanto voce di popolo fa sapere che Stefano Palazzi potrebbe dimettersi. Non lo infastidisce tanto la dormita sullinchiesta dellufficio indagini, quanto lipotesi di perdere la partita per la gestione della Superprocura che andrà in corso da luglio. Vincitore annunciato: Saverio Borrelli che, in bello stile, gli ha ricordato il famoso «chi dorme non piglia pesci». Per il vero in questi giorni Borrelli ha pestato i calli anche agli arbitri, raccontando di aver chiuso linchiesta sui fischietti e segnalando lavvicinarsi del processo. Matarrese lo ha ripreso come fosse un ragazzino. «Uscita inopportuna, non si può rovinare la festa in un momento del genere: quando avevamo ritrovato compattezza».
Ora, però, la vera guerra si scatenerà sulle plusvalenze che potrebbero azzoppare Milan e Inter. Tutto starà nella valutazione della prescrizione che, per le società, è individuata in due anni. Chiaro che i bilanci in cui compaiono gli scambi fra le società sono stati ratificati dalla Covisoc, organo di fiducia della federazione. Ma è vero che lindagine penale è partita nel 2003 per denuncia di Gazzoni, lex presidente del Bologna. Anche per questa ragione non è chiaro quale faccia abbia assunto linchiesta dellufficio indagini, che ha appena aperto il filone milanese dopo aver instradato da tempo quello riguardante il doping amministrativo a Roma e Genova.
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