Il presepe per ricostruire il campanile

Il presepe per ricostruire il campanile

A Viganego, frazione del Comune di Bargagli, basta superare una piccola rampa, per ritrovarsi in un piccolo mondo magico, il Presepe nel bosco. È un villaggio in miniatura nel quale addentrarsi attraverso l'acciottolato dei vialetti sui quali si affacciano le case, tipicamente liguri, alte tra i 60 e i 90 centimetri, arredate - all'interno - di tutto punto.
All'ingresso, il fuoco di un camino che procura subito un senso di «calda» accoglienza e poi, poco oltre, il paese vero e proprio come quelli di una volta, con una ventina di costruzioni in pietra, le donne che lavano i panni al fiume, le porte delle case sempre aperte anche di notte, le osterie affollate, il castello a dominare tutto. E, alla fine, la Capanna della natività con Gesù Bambino.
Tutto è curato nei minimi particolari, e la sensazione, girando per il bosco, è quella di «entrare» in una fiaba.
Una fiaba che ritorna per il settimo anno, per mano di Mino Tondo, l'autore del presepe di Viganego: «Volevo costruire un presepe - racconta - in cui si potesse “camminare”, entrarci dentro. Cosi ho iniziato a lavorare per un anno intero prima di vedere i primi risultati. Il Parroco mi ha sostenuto con entusiasmo e sono stato aiutato anche dagli abitanti di Viganego».
Un sostegno e un aiuto che celano un'altra piccola storia di questo paesino: «La nostra Chiesa - prosegue Tondo - è senza campanile da quando, negli anni '60 abbiamo dovuto demolirla a causa di profonde lesioni. Quando è stata ricostruita - prosegue - non c'erano abbastanza fondi per costruire il campanile, così mi è venuta l'idea di realizzare qualcosa per raccogliere il denaro necessario alla ricostruzione. In questo modo nasce l'idea di “costruire” il Presepe che ogni anno porta circa 2.000 visitatori».


Così è cominciata l'avventura del presepe al quale Mino Tondo dedica - da quando ha smesso di lavorare - tempo e passione, per migliorarlo ed offrire ogni anno qualcosa di nuovo ai visitatori che abbiano voglia - tra la notte di Natale e la fine di febbraio - di fare due passi indietro nel tempo.

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