Un calcio ai cartelloni pubblicitari per lamentarsi della sostituzione e Luis Figo torna a dividere Moratti e Mancini. Il presidente lo difende a spada tratta, l'allenatore non gli risparmia qualche frecciata. «Luis vorrebbe giocare sempre e certe sue reazioni da ragazzino mi piacciono. Significa che ha ancora fame», le parole di Moratti. «Mi spiace per il portoghese, ma in quel momento la squadra aveva bisogno di qualcosa che solo un altro poteva dare (Stankovic ndr) e l'ho tolto. Se si lamenta così è un problema suo, non mio», la risposta piccata del tecnico. Figo è tra i primi ad abbandonare lo stadio. Solo un saluto veloce ad alcuni fan giapponesi e via, senza aprir bocca con i cronisti.
Un episodio in casa Inter che rischia di rovinare una domenica fatta di dolci e attesi ritorni. Da Adriano titolare con la famiglia al seguito, a Crespo e il redivivo Cesar in gol. Moratti si complimenta con tutti. «Adri è stato bravo, ma un po' sfortunato. Si rifarà. Bravissimi Cesar e Crespo, i loro gol sono importanti per recuperare fiducia. Abbiamo vinto una partita pericolosa che arrivava prima della coppa». Soddisfatto, ma più prudente nei commenti Mancini. «Adriano? Meglio delle ultime uscite, ma deve lavorare ancora tanto. Cesar mi ha deluso in passato, ma ora sta tornando sui livelli che li competono». Peccato che i due sudamericani non ci saranno mercoledì in Champions, contro il Fenerbahce, perché esclusi dalla lista dei 25. A Cesar va bene così. «In estate non pensavo neanche di poter tornare protagonista in questo gruppo».
Cosa servirà ai nerazzurri per vincere in Turchia lo spiega Moratti: «Essere una squadra tosta, come quella vista oggi». Sponda Catania, il presidente Pulvirenti è contento del gioco, non del risultato. «Peccato, ma gli abbiamo messi in difficoltà. E sul primo gol Adriano ha toccato la palla con la mano».
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